Thailandia. Il premier respinge le dimissioni richieste dei militari

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Thailandia. Il premier respinge le dimissioni richieste dei militari

26 Novembre 2008

Precipita la crisi thailandese e intervengono i militari: dopo sei mesi di braccio di ferro fra il governo e l’opposizione, che da ieri occupa l’aeroporto internazionale di Bangkok bloccando il traffico aereo, il capo delle forze armate, gen. Anupong Poachinda, ha chiesto oggi al premier Somchai Wongsawat di farsi da parte, di sciogliere il parlamento e di indire elezioni anticipate, precisando però che "non si tratta di un colpo di stato".

Immediata la replica del premier, che ha respinto l’invito. Ai manifestanti anti-governativi il capo dei militari ha invece intimato di sgomberare l’aeroporto, ottenendo però il rifiuto di uno dei leader della protesta.

Dallo scalo sono intanto stati evacuati quasi per intero i circa 3.000 turisti bloccati, fra i quali una cinquantina di italiani, con l’ausilio dei pullman. Il gen. Paochinda ha detto che "se un golpe potesse mettere fine ai disordini, lo farei", aggiungendo che invece "non risolverebbe nulla". Tuttavia il capo dei militari ha detto che "invieremo una lettera (al premier) per dire che deve sciogliere la camera (bassa) e convocare nuove elezioni".

Poco prima il Pad, Alleanza popolare per la democrazia, che organizza le proteste, ha respinto le offerte di trattativa da parte del governo: "Dovete dimettervi prima che ci sediamo con voi per parlare", ha detto Sondhi Limthongul, leader del movimento d’opposizione. L’irruzione dei manifestanti in maglietta gialla – divisa della protesta – nell’aeroporto internazionale Suvarnabhumi era già avvenuta ieri, ma durante la notte è stata occupata anche la torre di controllo dell’aeroporto , per il quale transitano ogni anno 13 milioni di turisti.

Il Pad ha fatto sapere di "controllare totalmente" lo scalo e hanno invitato le compagnie aeree a consultarli per le autorizzazioni di decollo e atterraggio degli aerei. Diverse compagnie aeree hanno annullato i voli per la capitale thailandese, fra cui la Thai e Cathay Pacific. Da sei mesi l’opposizione guidata dal Pad tiene la piazza nel tentativo di dare una spallata al premier Somchai, ritenuto solo un fantoccio del cognato, l’ex uomo d’affari e premier Thaksin Shinawatra, accusato di grave corruzione e deposto in un colpo di stato incruento nel settembre 2006.

Il primo ministro thailandese nel frattempo ha dichiarato alla stampa di aver respinto i piani dei militari per porre fine alla lunga crisi politica nel paese. "Il primo ministro ha detto più volte che non intende dimettersi né sciogliere il parlamento, poiché è stato eletto democraticamente. E questo vale ancora", ha affermato il portavoce all’emittente televisiva Channel 3.