Thailandia. Motociclette bomba provocano 2 morti e 28 feriti
26 Maggio 2010
di redazione
Si riaccende la tensione in Thailandia, dopo le violenze della settimana scorsa a Bangkok. L’esplosione, questa volta nel sud del paese, di due motociclette bomba probabilmente opera di separatisti musulmani, ha provocato oggi 2 morti e 28 feriti nella città meridionale di Yala, 700 chilometri a sud della capitale.
Il primo ordigno era stato piazzato davanti ad una concessionaria di automobili e il secondo, che ha causato i due morti, davanti ad un vicino negozio di fotografia. Le tre province nell’estremità meridionale della Thailandia – Narathiwat, Pattani e Yala – sono dai sei anni teatro di violenze attribuite a separatisti musulmani che hanno provocato 2.700 morti. In quelle zone vivono almeno 300mila buddisti, ma a causa delle violenze circa 70mila si sono visti costretti a emigrare più a nord.
L’inizio delle violenze iniziò nel gennaio 2004, quando i separatisti musulmani assaltarono una caserma dell’esercito uccidendo quattro soldati e rubando le armi. La dura reazione del governo ha inasprito le tensioni fra le autorità e la popolazione locale, per l’80% musulmana.