Thailandia. Scontri esercito-camicie rosse, almeno 16 feriti
28 Aprile 2010
di redazione
Un soldato gravemente ferito dopo essere stato colpito alla testa (si teme che sia morto), almeno altri 16 feriti di cui due in gravi condizioni. È il bilancio di una sparatoria scoppiata dopo le 14 (le 9 in Italia) tra le forze di sicurezza thailandesi e un gruppo di circa duemila "camicie rosse" alla periferia nord di Bangkok, lontano dal territorio che i manifestanti antigovernativi occupano da settimane nel centro della capitale.
A un checkpoint vicino al National Memorial, non lontano dall’aeroporto per i voli interni Don Meuang, centinaia di soldati hanno aperto il fuoco, sparando proiettili di gomma – e veri, ma in aria – contro i sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra, che volevano raggiungere un mercato a nord di Bangkok per protestare contro l’arresto di 11 militanti, condannati ieri a 15 giorni di reclusione – ma già liberati su cauzione – per aver eretto un posto di blocco col quale volevano impedire il transito di poliziotti e militari. Il soldato ucciso, secondo i media thailandesi, è stato colpito alla testa da "fuoco amico". Testimoni riferiscono comunque di aver visto camicie rosse lanciare razzi artigianali. Lo scontro si è concluso dopo una ventina di minuti, complice anche un acquazzone che si è abbattuto sull’area.
La tensione è intanto aumentata anche attorno al campo base della protesta. Un’esplosione si è verificata nel pomeriggio all’ingresso della Silom Road, nel quartiere finanziario, a un centinaio di metri dalla barricata eretta dai "rossi". Testimoni riferiscono di un’accresciuta presenza dei militari nella zona. È stata invece smentita dalle camicie rosse la notizia dell’arresto di Kwanchai Phraiphana, uno dei leader che hanno guidato i dimostranti negli scontri di oggi, sul quale pende uno dei 24 mandati di arresto emessi contro i capi del movimento popolare.