Thyssen. Colpo di scena: sostituiti tre giudici popolari
15 Gennaio 2009
di redazione
E’ iniziato con un colpo di scena il processo per il rogo della Thyssen, costato la vita a 7 operai morti nell’incendio della notte del 6 dicembre 2007. All’apertura dell’udienza, il presidente della Corte d’Assise, Maria Iannibelli, ha comunicato la sostituzione di tre giudici popolari.
Con una lettera al presidente del Tribunale, i tre avevano chiesto di potersi astenere dall’incarico a causa di alcune dichiarazioni che avevano rilasciato a un quotidiano. Il presidente della Corte ha spiegato che i tre giudici popolari hanno "letto con sorpresa" un articolo che li riguardava e "hanno spiegato di non avere espresso né giudizi né pareri sul processo" senza entrare nel merito del processo Thyssen. Per spirito di servizio, ha continuato, "hanno chiesto di astenersi per non creare intralci processuali" e la domanda è stata accolta.
Ai tre giudici popolari che sono già stati sostituiti, si aggiungono altre due giudici che nei giorni scorsi avevano chiesto di essere esonerati rispettivamente per problemi di salute e per problemi familiari.
Nel maxi-giudizio si trovano 6 manager della multinazionale tedesca, tra cui l’amministratore delegato di Thyssen Krupp Italia, Harald Espenhahn. In aula sono presenti tutti i familiari delle vittime che indossano la maglietta con le foto dei parenti deceduti, in cui chiedono giustizia per i morti e condanne severe per gli indagati."Li hanno ammazzati loro e devono andare in galera. Mi spiace solo che molto probabilmente non avranno l’ergastolo" ha dichiarato fuori dalla maxi aula con dolore Rosina De Masi, la mamma di una delle vittime.