Tibet. Prigionieri fatti sfilare su autocarri a Lhasa

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Tibet. Prigionieri fatti sfilare su autocarri a Lhasa

18 Marzo 2008

Decine i prigionieri tibetani, ammanettati e con la testa fasciata, sono stati fatti sfilare su autocarri militari per le strade di Lhasa, la capitale del Tibet.

Stando a quanto riferito da alcuni testimoni citati dal Times, quattro autocarri con a bordo circa 40 persone, perlopiù giovani uomini e donne tibetani, hanno percorso le principali strade della città, mentre gli altoparlanti rilanciavano l’appello alla resa a quanti hanno partecipato alle proteste di venerdì scorso. Ancora incerto il bilancio delle vittime, con il governo tibetano in esilio che riferisce di centinaia di vittime, mentre per Pechino i morti sono 16.

E’ scaduto ieri a mezzanotte, le 17 in Italia, l’ultimatum imposto dalle autorità cinesi per la resa dei manifestanti. Gli stessi testimoni hanno riferito di perquisizioni casa per casa, con i militari che hanno controllato i documenti di identità e l’atto di residenza, portando via quanti ne sono risultati sprovvisti. Ieri, il governatore del Tibet, Champa Phuntsok, ha ribadito davanti al Parlamento cinese che le autorità agiranno con severità verso i responsabili delle proteste: “Nessun paese consentirebbe a questi delinquenti o criminali di sfuggire alla giustizia e la Cina non fa eccezione”.