Tom Cruise e i guai di Scientology in Germania

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Tom Cruise e i guai di Scientology in Germania

20 Luglio 2007

Il film “Valkyrie” con Tom Cruise ha incontrato diverse
difficoltà già prima della sua produzione iniziata il 19 luglio. Il film è
incentrato sul fallito attentato a Hitler del 20 luglio 1944. Le autorità hanno
proibito l’uso dei luoghi originali a Berlino e la scelta di Tom Cruise come
attore per impersonare l’attentatore Graf von Stauffenberg è stata molto criticata
per la sua appartenenza a Scientology. D’altra parte, diversi artisti hanno
difeso Cruise sostenendo che Scientology non ha niente a che vedere con il film.

La polemica si è scatenata due settimane fa, quando in
un’intervista al quotidiano Sueddeutsche
Zeitung
, il figlio dell’attentatore, Graf von Stauffenberg, ha manifestato
grossi dubbi sull’adeguatezza di Tom Cruise nelle vesti di attore principale perché
membro di Scientology. Alcuni giorni dopo, il ministero delle Finanze tedesco
ha negato il permesso di fare le riprese nel luogo originario dell’esecuzione
di Stauffenberg, il cosiddetto “Bendlerblock”. Il ministero ha detto che il
luogo perderebbe la sua dignità se fosse utilizzato per un’opera
cinematografica. In seguito, anche la polizia di Berlino ha vietato l’uso dei
suoi edifici per girare il film. La direzione della polizia sostiene che la
produzione danneggerebbe troppo il lavoro dei suoi impiegati. Nonostante tutte
queste argomentazioni contrarie a che il film venga girato a Berlino, è chiaro
che per alcuni politici tedeschi il problema di fondo è proprio l’adesione di
Tom Cruise a Scientology. Hans-Joachim Otto del partito Liberale (Fdp), a capo
della commissione Cultura del parlamento, ha criticato la scelta di Cruise e ha
definito Scientology un’organizzazione “altamente problematica”. Antje
Blumenthal dei cristiano-democratici (Cdu) si è detto d’accordo con la
decisione di vietare che il film venisse girato nel Bendlerblock, evitando in
questo modo di conferire una sorta di riconoscimento ufficiale a Scientology.

La natura dell’organizzazione americana è fonte di dispute
in Germania. Se negli Stati Uniti ha acquisito il rango di religione, nel paese
tedesco è considerata una società commerciale. I suoi membri sono liberi di
praticare la loro fede, ma il mancato riconoscimento come religione fa sì che non
possa ricevere molti vantaggi fiscali.

Anche in Spagna e in Belgio Scientology non viene equiparata
a una religione, mentre in altri paesi non gode certo di privilegi fiscali. Senza
dimenticare i numerosi processi in cui è imputata ovunque nel mondo. In Italia,
l’organizzazione è stata messa sotto inchiesta da varie procure per diversi
tipi di reato. E’ stata persino accusata di associazione a delinquere e
l’indagine è durata per oltre 12 anni (la condanna è stata infine cancellata
nel 2000 dalla Corte di Cassazione). In Australia, lo stato di Victoria aveva vietato
a Scientology il diritto di operare come religione con l’accusa di truffa,
decisione che nel 1982 la Corte Suprema australiana ha però annullato. In
Francia, l’organizzazione ha attirato l’attenzione della classe politica e un’inchiesta
dell’Assemblea nazionale ha definito nel 1995 quello di Scientology “un culto
pericoloso”.

Tuttavia, ciò che rende peculiare il trattamento riservato a
Scientology in Germania rispetto agli altri paesi, è la stretta sorveglianza
cui è sottoposta, perché viene vista come un’organizzazione di tendenza
anti-democratica e perciò messa sotto sorveglianza. Questo provvedimento è stato
spesso criticato da parte di famosi personaggi americani, per quanto l’accusa
di mancanza di democrazia interna non sia del tutto infondata (negli anni Ottanta,
un gruppo di aderenti ha lasciato Scientology, criticando la sua gerarchia
autoritaria, per poi fondare un’altra organizzazione usando gli stessi principi
di Scientology ma con una struttura interna diversa). Nel 1997 più di 30
celebrità (tra cui Dustin Hoffman e Oliver Stone) hanno firmato un
articolo contro la presunta discriminazione di Scientology in Germania. Anche se l’appello del 1997 è stato criticato dalla
presidenza di Bill Clinton, i media americani hanno accusato la Germania di discriminare
una minoranza religiosa.

Nonostante queste forzature, la condotta delle autorità
tedesche verso “Valkyrie” sembra esagerata. Anche se l’organizzazione dichiara di avere 8 milioni di
aderenti in tutto il mondo, le cifre reali sono molto più basse. Gli scientologisti
negli Stati Uniti sono solo 55 mila, 7 mila in Italia e 6 mila in Germania. Florian
Henckel von Donnersmarck, regista del film “Le Vite degli Altri” e vincitore di
un Oscar nel marzo 2007, si è lamentato del trattamento riservato a Tom Cruise
in Germania. In un articolo sul Frankfurter
Allgemeine Zeitung
, ha affermato che le convinzioni personali di Tom Cruise
non dovrebbero giocare nessun ruolo nella valutazione del progetto cinematografico.
Inoltre, ha sostenuto che i tedeschi dovrebbero felicitarsi perché il film
sarebbe una grande opportunità di spiegare al mondo l’importanza della
resistenza contro Hitler. In questa direzione si è espresso anche Philipp
Freiherr von Boeselager, che faceva parte del gruppo degli attentatori del
1944. In un’intervista rilasciata al Bild,
l’ottantanovenne afferma che con “Valkyrie” la resistenza tedesca contro Hitler
può essere finalmente illustrata anche al pubblico americano che non conosce
questo aspetto della storia.