Torino, Grillo attacca Fassino: voragine  nei conti. Centrodestra all’attacco

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Torino, Grillo attacca Fassino: voragine nei conti. Centrodestra all’attacco

21 Ottobre 2016

“A Torino Piero Fassino ha lasciato un vuoto enorme, un buco, una voragine con in fondo il marchio Pd”, Beppe Grillo attacca l’ex sindaco Pd di Torino. “Oggi la Finanza è entrata in Comune perché mancano 5 milioni di euro, o forse molti di più, al bilancio del 2015 firmato dal triste profeta che probabilmente sarà iscritto nel registro degli indagati per falso in atto pubblico”, scrive Grillo in un post sul suo blog, intitolato ‘La voragine del Pd a Torino #IlPdNonParlaPiu”.

“Nel mirino,” aggiunge Grillo, “ci sono le partecipate Gtt (Tpl) e InfraTo (infrastrutture per la mobilità). Le partecipate sono infatti uno degli strumenti più usati dai partiti per prendere i soldi dei cittadini: in tutto in Italia hanno perdite che superano gli 84 miliardi. Il mito della buona amministrazione de sinistra di Torino è finito. Kaputt. Mentre la città si riempiva di poveri, milioni di euro sparivano dal bilancio comunale. Eppure quella di Fassino veniva descritta come l’amministrazione perfetta e tutti i giornalisti si sorprendevano della vittoria del MoVimento 5 Stelle, solo i torinesi avevano capito tutto e ci hanno dato fiducia”.

“Chiara Appendino e la sua giunta con i cittadini al loro fianco rimetteranno in piedi la città”, insiste il comico. “E se Torino sta così, figuratevi Roma, la città del Pd e di Mafia Capitale. Stiamo riparando i danni che hanno creato in decenni di malgoverno e illegalità diffusa. Oggi nessuno del Pd parla. Neppure fiatano. Bene. Continuate così. State zitti e lasciateci lavorare”, conclude.

La Guardia di finanza è andata in Comune a Torino per fare luce su alcuni aspetti poco chiari del bilancio. Nell’incrocio tra le casse di Palazzo Civico e quelle di un paio di società partecipate, infatti, non tornano i conti. Forse per 4 o 5 milioni. La procura ordinaria ha deciso di accendere un faro (stessa cosa dovrebbe fare anche la procura contabile) e le Fiamme Gialle hanno acquisito delle carte negli uffici dell’ assessorato competente. Il problema è quello che viene chiamato “disallineamento”.

Sembra che dal rendiconto 2015 della città mancherebbero le voci relative ai rapporti di debito/credito tra l’amministrazione e le due società citate da Grillo. A mettere il dito nella piaga, presentando un esposto formale al procuratore capo Armando Spataro, è stato un consigliere di minoranza, Alberto Morano, notaio, già candidato a sindaco sostenuto da varie forze di centrodestra. Ma la battaglia sui conti, a Torino, infuria da settimane, ed è stata originata dalla decisione dell’assessore a cinque stelle Sergio Rolando (il 23 agosto) di dare il via ad una ricognizione sul bilancio 2016 con un audit indipendente.

Uno dei cavalli di battaglia della sindaca Chiara Appendino, del resto, era di fare ordine nella contabilità lasciata dal suo predecessore Piero Fassino. Morano però chiama a rendere conto anche la nuova giunta pentastellata: “Delle due, l’una: o non è corretta la rappresentazione dei debiti del Comune, contenuta nel rendiconto 2015, o non è corretto il bilancio di Gtt, approvato dalla Città di Torino il 21 luglio 2016 dalla Ftc Holding su istruzioni impartite dall’esecutivo Appendino”. Per ora il fascicolo è senza ipotesi di reato. L’ipotesi di reato potrebbe essere il falso in atto pubblico.