Torino, “pasionaria No tav” evade dai domiciliari per andare a sit-in
03 Novembre 2016
Nicoletta Dosio, la pasionaria No Tav agli arresti domiciliari da un mese, era in prima fila al presidio organizzato questa mattina davanti al tribunale di Torino dove è in corso il processo d’appello per gli scontri del 2011. L’ex professoressa è stata subito fermata e accompagnata dentro al tribunale, dove ha salutato i fotografi col pugno chiuso gridando: “Libertà”. Poi è stata portata in Questura e rimessa ai domiciliari.
“Continuo la mia consapevole, condivisa, felice evasione contro provvedimenti preventivi che sono più che mai strumento di intimidazione, tentativo di minare una lotta giusta e collettiva, per questo irriducibile”, ha sottolineato la Dosio nel volantino letto e distribuito al presidio definendo poi la sua evasione “una nuova tappa della lunga resistenza collettiva praticata dal movimento No Tav con gli interessi del partito trasversale degli affari”.
Per poi aggiungere parole agghiaccianti: “La palese difficoltà del Tribunale di Torino di applicare quella che chiamano ‘l’obbligatorietà dell’azione penale’ di fronte al mio pubblico e rivendicato ‘reato’ di evasione è il maggior riconoscimento della forza di popolo che mi sostiene e insieme un messaggio attivo di fiducia e incoraggiamento per quanti subiscono arbitrii giudiziari che sembrano incontrastabili”.
A spalleggiarla c’era anche il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Ezio Locatelli. “Vogliamo che Nicoletta venga messa in libertà, non più agli arresti domiciliari. C’è un clima di forte imbarazzo da parte dell’autorità giudiziaria nei confronti di un atto, quello compiuto oggi da Nicoletta, di disobbedienza dall’alto valore civile. La mobilitazione deve continuare anche in solidarietà dei militanti a processo colpevoli di aver difeso la Valsusa da un’opera inutile”.