Torino. Vale 2 milioni il marchio della Fiera Internazionale del Libro
16 Maggio 2009
di redazione
Vale due milioni di euro il marchio Fiera Internazionale del Libro: il logo con le sette barrette che accompagna la Fiera dal 1999, da quando, cioè, le Istituzioni pubbliche hanno rilevato il vecchio Salone ripartendo con un nuovo brand, come è stato annunciato oggi in un incontro, presenti anche Pier Angelo Biga (Managing Partner di Icm Advisors, che ha realizzato lo studio) e Rolando Picchioni, presidente della Fiera.
Per Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino, "La ricchezza rappresentata da questo marchio per la città e il territorio ci fa ribadire il nostro sostegno di sempre alla Fiera, che potrebbe aumentare nel 2010 con la probabile partecipazione dell’India come Paese ospite". Mentre per l’assessore Luigi "si tratta di un valore intangibile, misurabile con precisi parametri scientifici e capace di dare un valore aggiunto al bene in sè". Lo studio si è fondato sulla valutazione di molteplici parametri, che vanno dal ruolo della Fiera nella promozione della vendita di libri fino al posizionamento della manifestazione torinese nel panorama continentale di settore.
La Fiera di Torino si colloca in una posizione intermedia rispetto alle principali book fair europee: supera Parigi nell’affluenza dei visitatori (293.140 presenze nel 2008, rispetto ai 165.000 dell’evento francese, ai 299.112 di Francoforte e ai 330.000 di Londra), mentre per ciò che concerne gli espositori non raggiunge ancora i riscontri di Francoforte (7.373 presenze), ma con i suoi 1.400 espositori si pone in una situazione intermedia tra Parigi e Londra.