Tortura, Siulp: “Modifiche a ddl legano mani a forze polizia”
08 Luglio 2016
di Redazione
“Il testo del ddl sul reato di tortura, così come lo si vuole emendare al Senato, corre il rischio di legare le mani alle forze di polizia, di esporre i singoli appartenenti nell’adempimento del loro dovere a criminalizzazioni facili
e infondate e di sottoporli ad una vera e propria azione di intimidazione rispetto alle facili strumentalizzazioni che si potranno verificare. E, cosa più grave, favorisce i delinquenti e i violenti a scapito dei cittadini”. Ad affermarlo è Felice Romano, segretario generale del Siulp.
Secondo Romano “l’introduzione di un reato proprio delle forze di polizia, anziché di un reato comune con le giuste aggravanti per i pubblici ufficiali o per gli incaricati di un pubblico servizio, costituirebbe il concretizzarsi di
una norma preconcetta che, anziché operare un avanzamento civile e in linea con le raccomandazioni della Comunità europea del nostro ordinamento giuridico, rappresenterebbe un elemento di equivoco sul legittimo utilizzo della forza nell’espletamento del proprio dovere. Il tutto a discapito della sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese”.
“L’attuale testo – conclude il rappresentante del Siulp – qualora dovesse essere emendato, come preannunciato dalla maggioranza, costituirebbe un riferimento con troppe ambiguità la cui unica certezza che se ne potrà trarre sarà quella che per le forze di polizia è meglio non intervenire”.