Tra crisi economica e sociale la Grecia va al voto. Ecco i partiti in corsa
03 Maggio 2012
La Grecia va al voto domenica prossima in una clima segnato dalla grave crisi finanziaria che ha portato il Paese sull’orlo del fallimento e fatto precipitare l’economia in una pesantissima recessione. E’ probabile che dalle urne uscirà un Parlamento frammentato dove potrebbero trovare posto addirittura dieci partiti rendendo quindi estremamente difficile la governabilità. Se lo scenario più concreto resta quindi quello di una coalizione tra i conservatori di “Nuova Democrazia” ed i socialisti del PASOK, non si può tuttavia escludere la possibilità che il Paese possa dover presto tornare al voto se l’esito delle elezioni dovesse rivelarsi inconcludente. Del resto, lo stesso leader di “Nuova Democrazia” Antonis Samaras, dato in testa a tutti i sondaggi, ha dichiarato che se il suo partito non dovesse raggiungere la maggioranza potrebbe richiedere una nuova consultazione. Ad una settimana dal voto vediamo quindi quali sono i partiti in lizza per il rinnovo del Parlamento greco.
Nuova Democrazia (ND): Fondato nel 1974 da Kostantinos Karamanlis è il principale partito del centro – destra greco. E’ guidato da Antonis Samaras, un politico che nel 1993 abbandonò il partito ed il governo guidato dall’allora Premier Mitsotakis in segno di protesta per la linea ritenuta troppo conciliante verso la questione macedone creando subito dopo un nuovo raggruppamento denominato “Primavera Politica”. Rientrato in ND nel 2003, Samaras durante la recente crisi ha prima fortemente contestato la politica economica del Premier Papandreou ma poi, una volta entrato nell’esecutivo di coalizione guidato dal tecnico Papademos, ha appoggiato le misure di austerity richieste dalla “troika” per garantire la concessione dei prestiti al Paese, ma allo stesso tempo ha ribadito come sia sua intenzione richiedere una rinegoziazione delle condizioni imposte dagli organismi internazionali. E’ attualmente in testa nelle intenzioni di voto ( 25%-27% ) ma non dovrebbe ottenere la maggioranza assoluta.
Partito Socialista (PASOK): Il “Partito Socialista Panellenico” è stato fondato nel 1974 da Andreas Papandreou, il leader con il quale il partito arrivò al governo nel 1981. L’esecutivo Papandreou impresse una svolta radicale alla Grecia sia sul piano interno, dove vennero implementati una serie di programmi sociali, che su quello internazionale, segnato da un peggioramento delle relazioni con gli Stati Uniti e dal contemporaneo avvio di una politica di stampo terzomondista.
Con l’arrivo al potere di Kostas Simidis nel 1996, il PASOK avviò un progressivo allontanamento dalle posizioni di Papandreou che portò il partito vicino alla linea riformista delle altre formazioni socialdemocratiche europee. All’opposizione tra il 2004 ed il 2009, il PASOK è tornato al governo nell’autunno di tre anni fa sotto la guida di George Papandreou, figlio dello stesso Andreas, il quale però si è subito dovuto confrontare con il difficile quadro economico del Paese.
Scoperto che i conti pubblici erano in una situazione ben diversa da quanto affermato dal precedente esecutivo, il neo – Premier ha dovuto mettere in pratica severissime misure che hanno fortemente intaccato il consenso del partito e portato molti parlamentari ad abbandonarlo in segno di critica verso i provvedimenti adottati. Dopo l’uscita di scena di Papandreou, la leadership è passata nelle mani del Ministro delle Finanze Evangelos Venizelos. I sondaggi danno il consenso del PASOK in forte ribasso ( 17%-18% ) rispetto a tre anni fa.
Partito Comunista (KKE): Storica formazione della sinistra greca, si è sempre contraddistinta per la sua ortodossia marxista e gli stretti legami con l’Unione Sovietica, tanto che sul finire degli anni Sessanta alcuni membri in aperto dissenso con la dirigenza fondarono il “Partito Comunista dell’Interno” più aperto alla linea dell’eurocomunismo delle altre formazioni comuniste presenti nei Paesi dell’Europa occidentale. Fortemente contrario alla politica di austerity ed alle misure decise dal governo il KKE, guidato da Aleka Papariga, gode attualmente di un consenso superiore al 10%.
Coalizione della Sinistra (SYRIZA): Formazione della sinistra radicale ed ambientalista che si caratterizza per la sua linea anti – liberista in economia e per l’ostilità alle leggi anti – terrorismo varate dai diversi governi greci dal 2001 ad oggi. Dopo l’esplosione della crisi finanziaria ed economica, il partito ha espresso la sua contrarietà ai provvedimenti adottati dal governo. E’ guidato da Alexis Tsipiras e gode, stando alle ultime rilevazioni, di un consenso pari al 13%.
Sinistra Democratica (DIMAR): Formazione fondata nel 2010 da un gruppo di parlamentari de PASOK usciti dal partito in dissenso con la politica economica adottata da Papandreou. Contraria ai provvedimenti di austerity, avrebbe secondo i sondaggi il 13% dei consensi. Il suo leader è Fotis Kouvelis.
Raduno Popolare Ortodosso (LA.O.S.): Formazione fondata nel 2000 da George Karatzaferis dopo la sua espulsione da “Nuova Democrazia”, si caratterizza per il suo nazionalismo e gli accenti populistici, venendo per questo classificata da quasi tutti gli osservatori come di “estrema destra” anche se il suo leader rifiuta questa definizione ritenendo che le classiche etichette politiche non abbiano più senso dopo la fine della “Guerra Fredda”. Contrario alla globalizzazione, all’accessione della Turchia in Europa ed alla Costituzione europea e ad ogni concessione da parte di Atene nella disputa con Skopje riguardo al nome “Macedonia”, sostenitore di una politica più rigida verso l’immigrazione, il LA.O.S. è stato in passato anche accusato dal Dipartimento di Stato americano di fomentare l’antisemitismo. Sul piano economico, dopo aver aspramente contestato le politiche di rigore seguite da Papandreou, ha in seguito aderito al governo tecnico di Papademos per poi però uscirne dichiarando la sua contrarietà alle misure di austerità da questo adottato. Entrato in Parlamento per la prima volta nel 2007, gode attualmente del 4%/5% dei consensi.
Greci Indipendenti (ANEL): Formazione fondata recentemente dal parlamentare di “Nuova Democrazia” Panos Kammenos, espulso dal partito per il suo voto contrario ai provvedimenti adottati dal governo Papademos lo scorso febbraio. Di centro – destra, si oppone alle misure di austerity e chiede che Atene ottenga da Berlino il pagamento di tutti i danni di guerra dovuti alla Grecia dalla Germania. E’ in forte ascesa ed accreditato di oltre il 10% dalle ultime rilevazioni.
Alleanza Democratica (DISY): Formazione di orientamento liberale e centrista, è stata fondata nel 2010 dall’ex – sindaco di Atene ed ex – Ministro degli Esteri Dora Bakoyannis dopo la sua espulsione da “Nuova Democrazia” in seguito al voto favorevole che aveva espresso verso i provvedimenti richiesti dall’Unione Europea e dal FMI. Propone una riduzione delle imposte ed una riorganizzazione dell’apparato pubblico greco, ma si è opposta alla recenti misure varate dal governo Papademos. E’ accreditata di un consenso pari al 2,5% e quindi a rischio di non superare la soglia di sbarramento del 3% richiesta per entrare in Parlamento.
Accordo Sociale (KOISY): Fondata dall’ex – Ministro del Lavoro del PASOK Louka Katseli, si oppone ai programmi di austerità ed alle politiche imposte alla Grecia dagli organismi finanziari internazionali. Pur avendo raggruppato otto parlamentari, la formazione non appare in grado di ottenere una percentuale di consensi sufficiente ad entrare in Parlamento.
Alba D’Oro (XA): Formazione di estrema destra di chiara impronta neo – nazista. Sostenitrice del paganesimo – anche se di recente si è definita fedele alla Chiesa Cristiana Ortodossa – in opposizione alle ideologie liberali e marxiste, contraria alla globalizzazione ed all’industrializzazione, richiede che i suoi membri, ai quali è imposto il saluto nazista, siano di pura discendenza ariana e greca. Fortemente ostile all’immigrazione, proprio facendo leva sui timori dei greci verso la sempre maggiore presenza di extra – comunitari nelle ultime elezioni municipali il partito ha ottenuto un forte successo che in alcune aree urbane è arrivato a raggiungere il 20% dei consensi. Accusato di violenze ai danni di immigrati ed esponenti delle minoranze nazionali presenti in Grecia, è guidata da Nikolaos G. Michaloliakos ed è accreditata di oltre il 5% dei consensi negli ultimi sondaggi.
Verdi: Propongono la consueta piattaforma delle forze ecologiste europee. Non sono rappresentati in Parlamento ma, stando ai sondaggi in cui sono quotati al 3,5%, hanno buone possibilità di entrarvi.