Tra le eccellenze abruzzesi ora c’è anche il miglior vino d’Italia
25 Settembre 2012
Un successo straordinario. Non ha altre parole il presidente della Regione, Gianni Chiodi, per raccontare una bellissima storia, tutta abruzzese. E’ quella della famiglia Valentini, l’azienda con base a Loreto Aprutino, che ha conquistato un riconoscimento di cui tutta la regione va fiera: il Trebbiamo 2007 è stato incoronato miglior vino d’Italia ai recenti Best Italian Wine Awards.
Continua il presidente Chiodi, elogiando i meriti evidenti come “l’impegno costante, la pazienza artigiana e la grande passione di Francesco Valentini ". In grado, oltretutto, di stimolare l’intero Abruzzo: “una regione che proprio sulle sue ricchezze naturali fonda il proprio rilancio". Il premio, destinato ai 50 migliori vini italiani, è alla sua prima edizione ed è stato assegnato da una giuria internazionale altamente qualificata, composta dal sommelier campione mondiale Luca Gardini, dai critici Andrea Grigraffini, Daniele Cernilli e Enzo Vizzari, e dai giornalisti specializzati Raoul Salama, della Reveu du vin de France, e Tim Atkin, collaboratore di Economist e Observer.
L’azienda Valentini è tra le più antiche d’Italia. Le sue origini risalgono al 1650, e da allora è stata sempre saldamente nelle mani della stessa famiglia. Il primo ad occuparsene a tempo pieno, trasformando la produzione in una forma d’arte, è stato Edoardo Valentini. Il figlio Francesco, oggi cinquantunenne, ne ha raccolto l’eredità, e con gli stessi metodi tradizionali si dedica alla produzione del Trebbiano, del Cerasuolo e del Montepulciano, nei 65 ettari di vigneto sulle colline pescaresi. “Sono un artigiano – si racconta Francesco – il mio lavoro si fonda sulle materie prime, con interferenze minime, senza interventi chimici, lieviti innaturali e controlli esasperati”. E pensa a Socrate. “Guardo e lascio che Madre natura faccia il suo corso, esiste già tutto, bisogna solo farlo emergere”.
Anche se questa è una “vendemmia di guerra. Perché il clima sta cambiando e ci sono continue anomalie in campagna. Quest’anno ad esempio l’uva nera è maturata più velocemente della bianca, a causa del gran caldo d’inizio estate e delle piogge dei giorni scorsi. Io mi batto per spiegare come la terra si sta modificando, mi interessa più che vendere le nostre 50 mila bottiglie l’anno”. Valentini è così esigente con il suo vino che talvolta non mette in vendita intere annate.“Da tempo non metto sul mercato il rosso – spiega – molti ripetono ad ogni settembre che è l’annata del secolo. Ma come fanno a non accorgersi che è impossibile avere sempre annate straordinariae?”. Quella del 2007, in cui è nato il Trebbiano vittorioso, lo è stata. Per il clima. “Mai così siccitosa negli ultimi tre decenni, alta gradazione alcolica e alta acidità. Il risultato è stato un vino di forte struttura e longevità, che abbiamo proposto dopo le annate 2008 e 2009, pronte prima”. “Questo Trebbiano ci ha conquistato all’unanimità – argomenta Gardini – è insieme fresco e di lunga vita”.
Il vitigno di Valentini è diverso da quello a volte non valorizzato che si trova in altri parti d’Italia. “E’ il Trebbiano d’Abruzzo, un clone che si è acclimatato qui e che noi lavoriamo con la tecnica della pergola per proteggere l’uva dai raggi del sole che picchia duro. Una pianta abruzzese da mille anni, ne scrisse anche Plinio nella sua “Storia naturale”. Il gran lavoro è in vigna, in cantina faccio poco, lascio al vino la libertà di esprimersi”.
E per concludere, il riconoscimento assegnato all’azienda Valentini ha fatto da volano a due importanti appuntamenti, promossi dall’assessorato regionale alle Politiche agricole, in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e il Movimento Turismo del Vino. Location d’eccezione è stato il Museo dei Navigli di Milano. Ieri pomeriggio con "Abruzzo di sera", una manifestazione che ha proposto agli appassionati una selezione di prodotti offerti da 35 aziende vinicole abruzzesi e oggi con un wine tasting riservato a professionisti e addetti ai lavori. "Le cantine e i vignaioli della regione – rimarca l’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo – avranno la possibilità di proporsi alla ribalta nazionale con un approccio originale e adatto alle moderne logiche di comunicazione".