Tra le vittime del terremoto in Abruzzo, anche tanti stranieri

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Tra le vittime del terremoto in Abruzzo, anche tanti stranieri

07 Aprile 2009

Tra le vittime del tremendo terremoto avvenuto tra la notte di domenica e di lunedì non ci sono solo connazionali. Tra i 207 morti accertati a causa del violento sisma di magnitudo 6,2 che ha colpito la regione Abruzzo, devastando vari comuni dell’Aquilano, alcuni sarebbero stranieri.

Sono cinque i romeni morti nel terremoto in Abruzzo, tra cui un minore, secondo quanto le autorità italiane hanno comunicato ufficialmente al Ministero degli Esteri di Bucarest. A confermare la cifra è anche il portavoce del Ministero, Alin Serbanescu. Secondo una nota nove romeni, che hanno lasciato la zona colpita dal sisma, avrebbero sollecitato oggi stesso il sostegno dell’Ambasciata romena in Italia per rientrare in Romania chiedendo i documenti necessari per il viaggio di ritorno. Ricordando il permanente contatto con le autorità locali, la fonte precisa che tre diplomatici dell’Ambasciata romena a Roma andranno in giornata in Abruzzo per appoggiare i loro connazionali. "Quando le operazioni di salvataggio saranno finite, non appena le autorità italiane autorizzeranno il trasferimento delle spoglie per la sepoltura, l’Ambasciata romena a Roma concederà il sostegno necessario", precisa il comunicato.

Tra le vittime del terremoto in Abruzzo c’è anche una bambina ucraina di otto anni. Lo ha reso noto oggi l’ufficio stampa del ministero degli Esteri a Kiev, come riferisce l’agenzia Interfax. Secondo la fonte, la bambina – di cui non è stata resa nota l’identità, né i motivi per i quali si trovava all’Aquila – era stata recuperata ancora viva dalle macerie, ma i medici non sono riusciti a salvarla.

È stato invece riconosciuto dai genitori, provenienti dalla Grecia, lo studente ellenico di 28 anni Basilio Koufolias, originario di Atene e rimasto vittima del terremoto. Lo studente, insieme alla sorella Dionisia, viveva in una palazzina dell’Aquila rasa al suolo dal sisma. La sorella è stata estratta viva dalle macerie ieri pomeriggio ed è ricoverata a Ortona con numerose fratture. La salma di Basilio Koufolias verrà rimpatriata con un volo “Aegean” entro questa sera. Già ieri più di 150 studenti greci sono stati evacuati dall’Abruzzo con i pullman. I giovani hanno potuto lasciare l’Italia con dei voli speciali diretti ad Atene dell’Olympic e dell’Aegean, dopo aver ricevuto la massima assistenza dall’ambasciata ellenica a Roma e il trasporto aereo gratuito dalla due compagnie elleniche. Secondo quanto si apprende, restano ricoverati negli ospedali della zona 2 studenti greci, che i sanitari hanno giudicato fuori pericolo.

La comunità degli studenti greci che vivono all’Aquila conta più di 300 persone. Per le vacanze di Pasqua fortunatamente la gran parte di loro aveva lasciato la Regione prima del sisma. È stato trovato morto lo studente greco – di cui si conosce solo il nome, Vassili – che risultava disperso da ieri notte nel terremoto dell’Aquila. Lo hanno annunciato le autorità greche, citate dai media ellenici. Altri tre studenti greci (tra cui la sorella del ragazzo greco morto) sono rimasti feriti leggermente, uno dei quali estratto dai soccorritori da ciò che restava della casa. Vassili, sepolto sotto le macerie dell’abitazione che divideva con la sorella e altri ragazzi greci, era riuscito, avevano riferito i media ellenici, a comunicare inizialmente con i soccorritori che cercavano di raggiungerlo. Poi ieri i contatti erano cessati, ma le ricerche erano continuate sino al ritrovamento della salma. La madre, giunta sul posto, ha riconosciuto il figlio.

Tra i giovani presenti nel capoluogo della regione Abruzzo c’erano anche numerosi spagnoli. Tutti i ragazzi che si trovavano nella città, per motivi di studio, turismo o lavoro sono stati evacuati, ma manca all’appello un cittadino iberico che si trovava nella zona colpita dal terremoto per "attività private" e non è registrato come residente nei registri consolari. È quanto ha assicurato oggi il console di Spagna a Napoli, Luis Gomez de Aranda, citato dall’agenzia Efe. Il diplomatico ha spiegato che i 25 spagnoli, dei quali 23 studenti Erasmus e una coppia di turisti, che si trovavano a L’Aquila al momento del sisma, sono stati tutti trasferiti a Roma e 18 di essi sono già rientrati in Spagna, mentre gli altri lo faranno nelle prossime ore. L’unica preoccupazione del rappresentante diplomatico riguarda un giovane che potrebbe essere fra i dispersi sotto le macerie. Intanto oggi la stampa spagnola ha dedicato le prime pagine quasi interamente alle drammatiche immagini di “una delle principali tragedie della storia recente d’Italia”. “Un terremoto travolge il centro Italia e provoca almeno 150 morti”, titola el “El Pais”. “Catastrofe sismica nel pieno centro della sviluppata Italia”, è il titolo de “El Mundo”; mentre Público scrive: “Morte e devastazione nel cuore d’Europa: un terremoto cancella 26 paesi in Italia”. “La Vanguardia” di Barcellona pubblica a tutta pagina una drammatica foto dell’estrazione di un sopravvissuto dalle macerie.

Lacrime di gioia e ricordi di paura, oggi, all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, per i primi 11 studenti israeliani rientrati in patria dopo essere sopravvissuti l’altra notte al crollo dell’ostello universitario dell’Aquila nel sisma che ha colpito l’Abruzzo. Accolti delle famiglie fra abbracci e pianti liberatori, sono arrivati con il primo volo utile da Roma dopo essere stati evacuati dal capoluogo abruzzese. Dietro di loro – raccontano – hanno lasciato distruzioni e 40 altri studenti israeliani, in parte della minoranza araba: iscritti come loro all’ateneo aquilano e al momento ancora ospiti di alloggi provvisori messi a disposizione della autorità italiane. Tutti salvi, tranne Hussein Hamada, un ragazzo originario della Galilea, che figura fra i dispersi, sotto le macerie della casa dello studente. Suo padre, Amir Hamada, un medico, è giunto all’Aquila nelle scorse ore, accompagnato dal console d’Israele a Roma, Ofer Mazar, e sta seguendo i lavori di scavo sperando ormai in un miracolo. “Mi sento semplicemente come chi è scampato a un terremoto – ha detto ai giornalisti Azbergah Ziyyad, 21 anni, di Lod (sud-est di Tel Aviv) -, è stato un inferno, mi sono salvato solo perché mi trovavo sotto l’architrave di una porta”. Qualche parente si lamenta dell’assistenza dell’ambasciata israeliana a Roma. Ma il portavoce Rahel Feinmeser, citato dall’edizione online di Yediot Ahronot, sottolinea che la sede diplomatica ha dato l’aiuto possibile e continua a occuparsi delle procedure di rientro dei “40 cittadini israeliani” rimasti in Italia. Studenti pure loro, che sono stati peraltro già trasferiti dalla zona del disastro e – sottolinea con gratitudine Feinmeser – “sono ora ospitati dalle autorità italiane a Perugia”.