Tra Letta e Renzi e’ il segretario a dover scegliere

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Tra Letta e Renzi e’ il segretario a dover scegliere

06 Febbraio 2014

Ieri i partiti di maggioranza hanno incontrato il premier Letta. Oggi la direzione del Pd, con la relazione di Matteo Renzi sulle riforme. Abbiamo aspettato a lungo che la dialettica interna al Partito Democratico si risolvesse con il Congresso, le primarie e la vittoria di Renzi. Questa attesa, insieme alla uscita di Fi dalla maggioranza, ha rallentato l’accelerazione che l’esecutivo aveva impresso al processo delle riforme. Ora Renzi dice di voler rifare la legge elettorale sulla base dell’accordo stretto con Fi e Ncd (quest’ultimo continua a battersi per le preferenze), invoca il superamento del bicameralismo e vuole riorganizzare il titolo V, ma da domani dovrà dimostrarci come intende rendere praticabile tutto ciò. Se è disposto a metterci la faccia, se intende sostenere l’esecutivo in modo leale – perché la riforma del sistema costituzionale non si fa in un baleno – oppure tergiversare, logorando la maggioranza e logorandosi, condannando il suo partito a un film già visto, quelle delle disfide autodistruttive alla D’Alema e Veltroni. Renzi non può sfuggire alla definizione del patto di governo 2014 che seguirà la direzione di oggi. Si metterà di traverso o sceglierà di dare continuità e di sviluppare l’azione dell’esecutivo? Questo governo ha preso decisioni importanti e non può essere paralizzato ma deve continuare a fare cose concrete. Abbiamo assistito molte volte a liti grandi e piccole nel partito dei democratici, che non hanno mai portato a nulla di buono. La direzione di oggi e le prossime, vicine, scelte del segretario Renzi ci diranno qual e’ il senso di responsabilità della classe dirigente uscita vincitrice dalle Primarie.