Dopo l’incontro di ieri tra Barack H. Obama e Silvio Berlusconi, quasi tutti gli organi d’informazione di lingua anglosassone si concentrano sulla promessa italiana di “ospitare” tre dei prigionieri attualmente detenuti a Guantanamo. Gitmo è l’argomento di maggiore interesse per USA Today, Washington Post, Associated Press, AFP, BBC News e Reuters, mentre FOX News si occupa dello stesso argomento, ma con un taglio più critico nei confronti del presidente americano. Obama, infatti viene descritto come «impegnato in una ricerca per salvare la faccia». «Dimenticatevi le isole del Pacifico o le Bermuda – scrive Kelly Chernenkoff per il sito del network televisivo di Rupert Murdoch – Seduto fianco a fianco nello Studio Ovale con il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, Obama ha annunciato che un altro importante partner internazionale è arrivato in aiuto della sua amministrazione, per salvargli la faccia in quella che ormai è diventata un’aspra contesa politica».
Se la punta di diamante dell’impero di Murdoch negli Stati Uniti si focalizza contro Obama, il suo corrispettivo cartaceo al di qua dell’Atlantico – il britannico The Times – continua a preferire il filone esplicitamente anti-berlusconiano (già sperimentato, con successi alterni, durante i giorni più caldi del “caso Noemi”). L’articolo del quotidiano inglese, significativamente scritto a due mani da Richard Owen (Roma) e Tom Baldwin (Washington), si stupisce del tono «misurato» (anche se la traduzione letterale di «sober» dovrebbe essere «sobrio») scelto da Berlusconi per il meeting alla Casa Bianca. Owen e Baldwin (probabilmente più Owen) si stupiscono, insomma, per l’assenza di “gaffe” berlusconiane nell’incontro allo Studio Ovale e parlano di un Cavaliere «defiant» (coraggioso, sprezzante del pericolo), «nel tentativo di recuperare almeno una parte del prestigio internazionale perso a causa degli scandali e dei “rumori di golpe” che continuano a rincorrerlo in Italia». Berlusconi, scrive il Times, «ha fatto del suo meglio per presentarsi con sobrietà e “pose” da statista». Ma neppure il giornale di Murdoch riesce a nascondere che questo “trucco”, al premier, sia riuscito perfettamente. Tanto che a Owen e Baldwin non resta altro che “condire” il pezzo con una citazione (piuttosto fuori contesto, per la verità) del nuovo quotidiano di riferimento dei conservatori britannici: la Repubblica.
Se i conservatori (almeno quelli inglesi) sono di questa pasta, figuriamoci cosa accade sul “lato sinistro” dei mainstream media (cioè il 90% di tv e giornali). CBS News parla di Berlusconi come dell’«anti-Obama» e nel suo articolo di presentazione del meeting Brian Montopoli riesce a scrivere di Noemi, Veronica, “abbronzature” e gaffe. Purtroppo non c’era abbastanza spazio per Kakà. Frederika Randall, sul sito del mensile ultra-liberal The Nation, avrebbe voluto «essere una mosca», per assistere indisturbata all’incontro nello Studio Ovale tra “The One” e il primo ministro italiano che «promuove a funzioni ministeriali giovani (e belle) donne senza alcuna esperienza». L’articolo, molto “sobriamente”, è intitolato «L’imperatore d’Italia incontra Obama». Un “imperatore”, tra l’altro, che sembra davvero possedere una caratteristica inusuale per i sovrani del suo rango: va molto d’accordo con i presidenti, soprattutto quelli degli Stati Uniti.