Tragedia alla Telecom, si suicida il capo della sicurezza
17 Aprile 2014
di redazione
Si sarebbe suicidato per una depressione legata a problemi familiari, Emanuele Insinna, il manager di Telecom che questa mattina si è buttato dall’ultimo piano del palazzo Telecom alla periferia di Roma. Insinna era il capo della sicurezza Telecom ed ex collaboratore di quel Giuliano Tavaroli finito nello scandalo sui dossieraggi praticati tra la fine degli anni 90 e il 2004. Secondo fonti della azienda, Insinna era un dirigente stimato ma con problemi familiari che lo avrebbero condotto al tragico gesto; lascia moglie e due figli. Agi ricorda che prima del suicidio di Insinna c’era già stato un altro manager Telecom che aveva deciso di togliersi la vita: Adamo Bove, capo della sicurezza Tim e anche lui a suo tempo a fianco di Tavaroli (Bove aveva collaborato con gli inquirenti sul caso Abu Omar). Il processo in primo grado legato allo scandalo Telecom-Sismi si è concluso nel febbraio scorso con la condanna a Tavaroli che ha patteggiato circa cinque anni e ad alcuni dei suoi collaboratori. La corte di assise di Milano ha inoltre stabilito che Telecom Italia, parte civile nel processo, dovrà essere risarcita dagli imputati.