Trapianti. Fazio: “Sì del Consiglio a donazione ‘samaritana’ di organi”
25 Maggio 2010
di redazione
"Come richiesto, il Consiglio superiore di sanità ha espresso un parere articolato sul tema della donazione di organi da parte di ‘samaritani’, in cui ritiene ammissibile questa pratica, nel quadro normativo esistente". Lo ha annunciato il ministro della Salute Ferruccio Fazio oggi a Roma, durante la presentazione della Giornata nazionale per la donazione e trapianto di organi e tessuti in programma il 30 maggio.
"Il Css – ha aggiunto Fazio – ha stabilito però che l’operazione avvenga dopo una valutazione psicologica e psichiatrica del donatore e nel rispetto della privacy, escludendo qualsiasi contatto tra donatore e ricevente".
"Per i primi 10 casi la donazione samaritana deve rientrare in un programma nazionale", la cui gestione è affidata al Centro Nazionale Trapianti, che riferirà annualmente al Consiglio Superiore di Sanità (Css). Secondo le linee guida il donatore "samaritano" va inserito prioritariamente nel programma di trapianti con modalità cross-over e, qualora non fosse possibile, occorre tenere conto della provenienza regionale del donatore.
Il trapianto cross-over è quello che può essere viene attuato quando vi sono almeno due coppie, ciascuna delle quali è composta da un paziente in attesa di trapianto di rene e da una persona a lui consanguinea o affettivamente vicina disposta alla donazione, ma biologicamente incompatibile. Se si constata che vi è compatibilità biologica tra il donatore della prima coppia e il ricevente della seconda e viceversa, e se vi è il consenso dei quattro soggetti, è possibile effettuare una donazione «incrociata» tra le coppie.
Va inoltre svolta un’attenta valutazione psichiatrica e psicologica non solo del donatore ma anche del suo nucleo familiare. Non solo: l’accertamento della sua idoneità deve essere accertata da una "parte terza" estranea all’organizzazione medica che effettuerà l’espianto-trapianto. Infine, secondo le direttive, va eseguita una completa e accurata valutazione clinica strumentale delle condizioni fisiche del donatore samaritano da parte del Centro trapianti che organizza il prelievo, analogamente a quanto previsto nel caso della donazione cross over. Il follow-up di donatore-ricevente, anche in questa modalità di trapianto, non può essere difforme da quanto a tal fine espletato per donatori e riceventi di rene da viventi.