Trasporti, Italia 17sima in UE e per giuntadivisa in due: “Servono 18 mld per colmare gap
27 Ottobre 2016
L’Italia si posiziona nella parte bassa della classifica Ue sui trasporti: solo al diciassettesimo posto. Da una parte prima per l’uso di carburanti alternativi e ultima, invece, per la soddisfazione dei viaggiatori sui mezzi urbani. L’Italia è al top per la maggiore concorrenza nel trasporto ferroviario, sia passeggeri che merci (rispettivamente terza e quinta), ma è tra i Paesi con più cause pendenti davanti alla Corte Ue di giustizia per il trasporto aereo, anche se con un trend in calo. Vicina alla media Ue, invece, è la quota di occupati in imprese del settore ad alto tasso di crescita.
Debole anche per quel che concerne le infrastrutture: queste sono valutate leggermente al di sotto della media Ue, anche se in miglioramento in tutte le modalità di trasporto. Il tasso di completamento delle grandi reti transeuropee, le Ten-T, attraverso il Paese è invece vicino alla media Ue, ma le reti ferroviarie ad alta velocità sono quelle più indietro e che necessitano il maggior sviluppo.
Posizione di testa – quarta- per l’elettrificazione della rete ferroviaria, che supera il 70%. La percentuale di utilizzo di energie rinnovabili nell’insieme del settore è invece sotto la media europea, così come il numero di punti di ricarica per le auto elettriche. Male anche per quanto riguarda il traffico: gli italiani sono quarti in Europa per tempo perso negli ingorghi, peggio solo i britannici, i greci e i belgi. Per quanto riguarda gli aspetti legati ai consumatori, l’Italia è in zona ‘maglia nera’.
La sicurezza è vicina alla media Ue, sebbene il numero di incidenti stradali sia leggermente superiore mentre quelli ferroviari sono positivamente al di sotto del livello europeo. Sul fronte occupazionale, invece, l’Italia resta tra i Paesi sotto la barra europea (22%) per il numero di donne che lavorano nel settore (21%).
Il dato più importante però, probabilmente, è altrove. L’Italia dei trasporti è “divisa in due in termini di accessibilità, con una vera e propria frattura tra Nord e Sud: tra 2010 e 2014 il Mezzogiorno ha perso il 33,4% delle merci trasportate, contro il 31,8% del Centro, il 26,7% del Nord Est e il 20% del Nord Ovest”. E’ la fotografia scattata dal focus dell’Ufficio studi Confcommercio e Isfort su trasporti e logistica in Italia.
Nel suo complesso, il Paese soffre ancora di una rete di trasporto terrestre a singhiozzo che penalizza l’accessibilità del mercato: secondo una stima divulgata da Conftrasporto-Isfort, servirebbero circa 18 miliardi di euro per completare le connessioni ferroviarie e stradali (16 miliardi di euro per le connessioni stradali e circa 2 per le connessioni ferroviarie).