Travaglio dovrà risarcire Schifani con 16mila euro per diffamazione
19 Giugno 2010
di redazione
Marco Travaglio risarcirà il Presidente del Senato Renato Schifani con una somma di 16 mila euro a fronte dei quasi due milioni chiesti per diffamazione (1.750.000) in seguito a quanto affermato dal giornalista sull’Unità e rispettivamente in due puntate delle trasmissioni "Crozza Italia" e "Che Tempo che fa".
Il Tribunale di Torino – VII sezione civile – ha sostanzialmente riconosciuto l’elemento diffamatorio soltanto nella trasmissione Che Tempo che fa (10-5-2008) quando Travaglio – parlando di Schifani – evocò la metafora del lombrico e della muffa. Per il resto, quanto scritto sull’Unità e quanto detto a "Crozza Italia" (4-5-2010) – anche per i riferimenti alla mafia – sono stati giudicati pertinenti al diritto di cronaca, di critica e di satira.
Travaglio – nell’articolo "Scusate il disturbo" del primo maggio 2008 – ha tracciato un ritratto del presidente del Senato le cui espressioni – si legge nella sentenza – "non sono gratuite bensì necessarie per rappresentare l’espressione critica del giornalista e non sconfinano nella contumelia essendo contenute nei limiti della accesa dialettica propria della dialettica trattata".
Secondo quanto si è appreso, il collegio difensivo del presidente del Senato ha preso atto con soddisfazione che i giudici hanno riscontrato la diffamazione da parte del giornalista Marco Travaglio nella trasmissione "Che tempo che fa". I difensori hanno confermato che l’importo che il giornalista dovrà risarcire al presidente del Senato sarà devoluto, come era già stato dichiarato, interamente in beneficienza. Secondo le stesse fonti i difensori si sono comunque riservati di conoscere nel dettaglio il dispositivo della sentenza per valutarla in tutte le parti.