Travel ban, la Corte Suprema dà il via libera
26 Giugno 2017
di Redazione
La Corte Suprema dà ragione a Donald Trump sul “travel ban”. Proprio oggi i giudici hanno ridimensionato infatti la sentenza che bocciava il tanto discusso decreto,con cui il presidente ha imposto il divieto di ingresso ai passeggeri provenienti da specifici aeroporti di sei Paesi a maggioranza musulmana, ma inquadrabili anche – a eccezione dell’Iran – come zone di conflitti armati: Libia, Somalia, Siria, Sudan e Yemen.
Riconoscendo il carattere “di emergenza” del decreto presidenziale, la Corte ha confermato al sua entrata in vigore dal 6 marzo scorso – giorno in cui il presidente ha firmato il provvedimento – mentre può proseguire la battaglia legale di chi ha presentato ricorso. L’autorità giudiziaria inoltre ascolterà i vari ricorsi che i legali del presidente presenteranno, ma a partire da ottobre. Le fonti di stampa nordamericane riferiscono inoltre che la Corte ha in parte confermato il divieto di ingresso per i rifugiati provenienti da quei Paesi per la durata di 120 giorni.
E’ “una chiara vittoria per la nostra sicurezza nazionale”, così Trump esulta per la decisione dei sommi giudici americani. “Come presidente non posso far entrare nel nostro Paese persone che vogliono farci del male voglio persone che possano amare gli Stati Uniti ed i suoi cittadini, che lavorino sodo e siano produttivi”, continua la dichiarazione. Adesso il governo americano può ufficialmente vietare l’ingresso dei cittadini di sei Paesi a maggioranza musulmana che non hanno legami con individui ed organizzazioni americane.