Tre “donne vere” nelle liste PdL. L’Occidentale le conosce bene

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Tre “donne vere” nelle liste PdL. L’Occidentale le conosce bene

10 Marzo 2008

Lo spessore della passione politica mista all’impegno nel sociale contrapposto alla mancanza di contenuti della casta fatta da portaborse e figli di. E’ questo in sintesi il messaggio che i dirigenti del Popolo della Libertà hanno voluto dare questa mattina presentando le candidature ‘rosa’
per le elezioni del 13 aprile. Con una conferenza stampa che si è tenuta nella sala stampa della Camera, sono state presentate Fiamma Nirenstein, Eugenia Roccella e Souad Sbai. I lettori di questo giornale le conoscono bene, perchè hanno spesso scritto o sono state intervistate su queste pagine.

La prima si batte per difendere l’Occidente e la democrazia dal terrorismo, la seconda per la ”biopolitica” contro  lo strapotere della ”tecnoscienza” e infine la terza vuole aiutare l’integrazione degli immigrati e le donne vittime di violenze. La sala era gremita di giornalisti mentre nelle prime file erano seduti tutti i vertici del Pdl per testimoniare l’importanza data alle tre candidature. Accanto alle future deputate c’erano Andrea Ronchi, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliarello, mentre nelle prime file erano seduti, Gianfranco Fini, Paolo Bonaiuti e Mara Carfagna. E’ Ronchi ad aprire i lavori esaltando il significato di “tre storie importanti, testimonianze di vita che uniscono tre culture diverse per la rinascita della nazione”. Nel presentarle le definisce “figure importanti e qualificate. Un onore averle in lista”, e parla di “una ampia e qualificata presenza femminile che – anticipa – presenteremo nei prossimi giorni”. Intanto le prime tre provvedono a presentarsi da sole.

Pur venendo da mondi diversi hanno tutte lo stesso spirito. Si professano femministe ma sono d’accordo nel bocciare senza mezzi termini le ”quote rosa”. ”Negli anni ’70 – spiega Roccella – ero nel movimento di liberazione delle donne e posso dire che quella non e’ un’idea femminista: nessuno puo’ spingere le donne a occuparsi di politica”. Anche sull’aborto la pensano piu’ o meno allo stesso modo. Nirenstein e’ la piu’ netta: ”Sono favorevole alla 194”, ma anche Roccella spiega che ”nessuno vuole modificare la legge, semmai attuarla pienamente”. Più battagliera invece la Niresntein soprattutto quando si parla di Israele. ”Ho accettato – esordisce la nota giornalista da molti anni corrispondente da Gerusalemme – perche’ voglio servire il mio Paese che amo e perche’ credo che bisogna lavorare per la difesa della democrazia e dell’Occidente dalla minaccia del terrorismo fondamentalista islamico. Non credo a Massimo D’Alema – aggiunge – quando pensa che un processo democratico possa portare l’Iran a rinunciare al nucleare. Basta con i sogni, si tratta di un paese che sostiene il terrorismo internazionale nei confronti del quale serve determinazione”. Anche sul processo di pace in Medio Oriente, mostra di avere le idee molto chiare: ”Nessun palestinese, nemmeno Abu Mazen, ha mai accettato la formula ‘due popoli, due stati’. Mi batto per una pace vera in grado di garantire la fine delle minacce a Israele. Anche la ricetta ‘terra in cambio di pace’ con funziona piu”’. A tener banco sono le frasi di Giuseppe Ciarrapico, anche lui candidato Pdl, sul fascismo; e anche qui, Nirenstein e’ netta: ”Sono incompatibile con chi rivendica il fascismo: chi ha letto i miei articoli e i miei libri conosce la mia battaglia contro ogni totalitarismo e antisemitismo: se incontrero’ Ciarrapico gli diro’ cio’ che penso da sempre”. Poi, rivolgendosi al leader di An, prosegue: ”Ho visto Fini a Gerusalemme con la Kippah chiedere scusa per quanto e’ accaduto, ho potuto valutare bene il suo coraggio. La Nirenstein annuncia inoltre che continuera’ il suo impegno per la pace in Medio Oriente, contro il terrorismo, ”a fianco degli Usa per la difesa di Israele e dell’Occidente”

Tocca temi diversi invece Eugenia Roccella che parla di rilancio della ”biopolitica” minacciata dalla ”tecnoscienza” che non rispetta la persona umana. ”Se sono qui – esordisce – non e’ perche’ rappresento la societa’ civile ma perche’ intendo proseguire in Parlamento esperienze politiche molto concrete”. Il suo programma e’ molto chiaro: ”Contro l’onda anomala che sta per investirci e’ necessario ripartire dalla biopolitica che la sinistra vorrebbe relegare alla tutela dei diritti individuali, mentre noi crediamo che serva una nuova visione antropologica.

Ormai in Francia e in Italia a causa delle analisi prenatali stanno scomparendo i bimbi down, in Svezia invece la situazione e’ diversa grazie a una rete di sostegno alle famiglie”. Quindi, il tema della laicita’ dello Stato: ”Da noi – osserva Roccella – non c’e’ nessuna ingerenza della Chiesa, quella l’ho vista e in forme pesanti in Spagna. La Cei si limita a esprimere pareri sulla dottrina morale”.

 
Infine interviene la Sbai, da anni impegnata a difendere i diritti delle donne musulmane in Italia, per ribadire che si battera’ per la loro integrazione e alfabetizzazione. “Porterò in Parlamento tutta la mia esperienza nell’impegno civile, – dichiara – in particolar modo, il mio obbiettivo è aiutare l’integrazione degli immigrati onesti e lavoratori, già presenti nel nostro Paese, in modo che l’Italia sia a tutti gli effetti la loro Patria” prosegue “un’attenzione particolare la dedicherò alla seconda generazione oramai totalmente italiana e alla donne in difficoltà”. A chi le chiedeva se esiste una eccessiva ingerenza della Chiesa nelle questioni politiche italiane, Sbai ha a sua volta replicato che “c’e’ piuttosto una robusta presenza di forze che tentato di annullare le vostre radici cristiane”; mentre Roccella ha distinto fra il ruolo tutto sommato moderato della Cei in Italia e le eccessive interferenze della Chiesa in Spagna.

Anche sulla questione aborto e sulla legge 194 per il controllo delle nascite, piena identita’ di vedute tra le tre candidate del Pdl. Ciascuna di loro ha infatti ribadito che neon vogliono assolutamente abolire quella normativa. “Bisogna piuttosto – ha detto la Sbai – costruire nella societa’ la possibilita’ per le donne di non abortire”. E a lei ha fatto eco Roccella quando ha parlato di “fare un tagliando alla 194”, ma anche quando ha aggiunto che purtroppo c’e’ ancora troppo silenzio mediatico sulle morti provocate dall’uso della Ru486, la cosiddetta pillola del giorno dopo.

Infine, Sbai che prima di lasciare Montecitorio rivolge un pensiero affettuoso a Daniela Santanche’ che anni fa la mise in contatto con An: ”Io sono rimasta nello stesso posto, e’ lei che si e’ allontanata. Comunque le voglio bene e riconosco che ha avuto grande coraggio”.

Soddisfatto per questa scelta si è detto a margine della conferenza stampa Maurizio Gasparri. “Walter Veltroni mette le shampiste in lista e dice che le mettono gli altri – ha commentato – Veltroni ha messo una capolista sconosciuta nel Lazio che e’ una raccomandata della Rai perche’ non si sa per quali ragioni conduce un programma su una rete Rai. Ha messo una lavoratrice di un call-center dicendo che era una precaria e si e’ scoperto che aveva un lavoro a tempo indeterminato. Noi candidiamo Souad Sbai, Eugenia Roccella, Fiamma Nirenstein e moltissime altre donne importanti, noi candidiamo donne vere”.

 

Entra invece nel merito dei contenuti portati dalle tre candidate Gaetano Quagliariello. “Le candidature di Eugenia Roccella, Fiamma Nirenstein e Souad Sbai, una cattolica, un’ebrea e una musulmana, rappresentano un manifesto contro il relativismo culturale – ha spiegato – “Esse evidenziano come solo chi ha coscienza della propria identità può avere disponibilità nei confronti dell’altro ed essere pronto al dialogo. Affinché le culture si confrontino e si contaminino non c`è bisogno di rinunciare alla propria storia e alle proprie radici. Mentre nel Pd si applica il manuale Cencelli dell’identità, in un partito liberale di massa come il PdL esse stanno insieme su programmi e obiettivi comuni senza bisogno di estenuanti quanto inutili mediazioni”.