Tre stanze a Villa Reale valgono bene un ‘campus’ estivo anti-crisi

Tre stanze a Villa Reale in quel di Monza, con annessa  targa solenne ‘Ministeri’ e un ‘campus’ estivo per risollevare l’economia italiana e metterla al riparo dalla ‘tempesta perfetta’, quella finanziaria. Nell’estate più torrida – e incerta – della politica italiana, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli fa il suo mestiere, ovvero semplifica.  Forse un po’ troppo e forse un po’ tanto per tirare l’acqua al mulino (elettorale) di un partito a caccia di consensi e internamente lacerato dalla guerra per la successione al Senatur. 

Così se ne esce, ovviamente con la benedizione del ‘capo’, puntando i piedi sui ministeri al Nord: inaugurazione in pompa magna delle camicie verdi – tranne Roberto Calderoli – con al seguito la berlusconiana Brambilla e il tremontiano Tremonti. Ira del Colle, imbarazzo del Cav., malumori nel Pdl. Non è finita qui. La creatività di Calderoli produce una proposta bipartisan alla politica: un ‘campus’ estivo al posto delle ferie parlamentari e governative per ragionare su come fronteggiare l’altalena di mercati e Borse. Altro che relax sotto l’ombrellone o ricche passeggiate in montagna: tutti a studiare.

E se ‘campus’ estivo proprio deve essere, consigliamo al ministro di allegare all’opzione full immersion, almeno uno spazio ricreativo per il corpo e la mente. Non sarebbe male una bella gara di pesca sportiva, meglio se con annesso gioco del tiro alla fune (stando attenti a non spezzarla come già successo in Piemonte ai baldanzosi leghisti). Magari si potrebbe prevedere una iscrizione d’onore per il Trota (alias Renzo Bossi), tanto per restare in tema ittico.

Attenzione, però: Calderoli dovrebbe avvertire il ministro del Turismo Brambilla, fortemente impegnata nella promozione del Bel Paese e delle sue peculiarità. Perché l’idea del ‘campus’ potrebbe piacere ai politici, al punto da diventare occasione di richiamo per vacanzieri-intellettuali e trasformarsi così in un modello turistico da esportare.