Tremonti: “La social card aiuterà 1,3 milioni di persone”
26 Novembre 2008
La social card costerà 450 milioni di euro e interesserà circa 1 milione e 300 mila persone. E’ quanto ha dichiarato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi insieme al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e al sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti.
Tremonti ha innanzitutto voluto precisare che non si tratta di un intervento caritatevole. “Abbiamo scelto lo strumento della carta acquisti anonima in alternativa rispetto alla distribuzione fisica di denaro perché su questo supporto si aggiungono altre voci. La prima è lo sconto delle catene commerciali convenzionate con questo programma. La carta serve anche ad accedere alle tariffe sociali dell’Enel”, ha spiegato il ministro.
Il titolare del dicastero dell’economia rifiuta l’accusa di voler identificare una classe sociale: “La Social Card prende esempio dal Food Stamps Programme americano, attuato nel 1939-1943”, ma poi riavviato nel 1961 “per iniziativa del partito democratico americano, durante la presidenza Kennedy”. E aggiunge: “Per quanto ci risulta, in tutta Europa sono in atto esperimenti di questo tipo. Credo che noi siamo molti avanti in questa operazione e crediamo che avrà fase di adattamento e applicazione in base all’ esperienza che sarà fatta”.
Il ministro dell’economia ha spiegato altri dettagli: la social card sarà sperimentale prima di entrare a regime definitivamente e sarà finanziata in parte dal fondo dei conti dormienti. E anticipa: “Ci sono già state significative donazioni nel 2008 da Eni, 200 milioni e da Enel, 50 milioni”.
I destinatari saranno “i cittadini ultrasessantacinquenni e alle famiglie con figli piccoli fino a tre anni che abbiano un reddito Isee (indicatore della situazione economica equivalente) fino a 6.000 euro”. E continua: “Per chi ha più di 70 anni la soglia di reddito Isee che dà accesso alla carta acquisti è fino a 8.000 euro. Nel caso di più figli sotto i tre anni gli accrediti si sommano”.
La social card varrà 40 euro al mese (ma chi lo riceverà entro il 31 dicembre, inoltre, vanterà già di un credito di 120 euro per i mesi di ottobre, novembre e dicembre) più gli sconti delle catene commerciali convenzionate varrà per acquisti nei negozi “alimentari”. Poi, ha aggiunto, “se si compra un detersivo credo che non succeda niente”. Al momento però, Tremonti ammette la difficoltà di attuazione del sistema della social card e riconosce che sarà necessaria una fase di adattamento: per ora, “solo il 5% della grande distribuzione ha aderito al progetto della social card”. Ma si mostra fiducioso nell’incremento delle adesione nei prossimi mesi.
Il ministro annuncia inoltre che sono già state consegnate 300mila lettere tra ieri e oggi e la distribuzione continuerà nei prossimi giorni a scaglioni di 150mila lettere al giorno. “Puntiamo a concludere il prima possibile” ha detto Tremonti precisando che la platea di 1,3 milioni di beneficiari stimata dal Governo è suscettibile perché “gli archivi non quadrano tutti. Ci sono archivi fiscali, archivi Inps, non c’è una lista predeterminata”.
Le procedure per il ritiro della carta, ha aggiunto Tremonti, sono state definite dalle Poste, assicurando che “se nei 14mila sportelli delle Poste ci dovessero essere momenti di complessità saranno risolti al più presto senza che il cittadino perda il diritto alla carta”. E ha concluso il suo intervento assicurando che “diamo per scontato che all’inizio ci dovrà essere un momento di confronto e di chiarimento in base all’esperienza, contiamo molto sulla società civile e sulle organizzazioni del volontariato”.