Treni, sequestrate 30 carrozze a Trenitalia per liquami su binari
12 Novembre 2016
l provvedimento che ha portato al sequestro di otto treni regionali pugliesi può causare un effetto a catena nel trasporto ferroviario italiano. “Il problema ambientale data la diffusione nazionale di questo tipo di treni, è sicuramente di più ampia diffusione”, spiegano gli investigatori. Nel mirino sono finiti i modelli Minuetto e Vivalto. I carabinieri del Noe hanno diffuse anche alle oltre procure italiane il dossier che a Bari si è tramutato in sequestro. Stando alle indagini dei carabinieri del Noe coordinate dal pm della Procura di Bari Baldo Pisani, i treni “smaltivano illecitamente rifiuti speciali non pericolosi”.
Lo scarico si attiva quando la velocità del rotabile supera i 40 chilometri orari. Il provvedimento di sequestro preventivo, che è stato emesso dal gip Francesco Agnino del tribunale di Bari, è stato notificato anche a due indagati: il direttore Puglia di Trenitalia Spa e il responsabile manutenzione e pulizie Puglia della stessa società. I treni sono stati portati in alcuni depositi ferroviari. Secondo quanto riferito dagli inquirenti in una nota il problema ambientale, data la diffusione nazionale, di questo tipo di treni, “è sicuramente di più ampia diffusione”.
Il sequestro dei treni potrebbe comportare disagi per i passeggeri, in particolar modo sulle tratte Taranto – Brindisi, Bari – Taranto e Lecce – Bari. Già ieri in una nota l’ufficio stampa di Trenitalia aveva espresso rispetto per il “lavoro della magistratura” e fiducia “che presto sarà fatta giusta luce sulla vicenda”.
“Tutti i nostri treni sono conformi alle normative europee che dettano specifiche tecniche anche in relazione ai servizi igienici. Stiamo in ogni caso attivando le opportune misure per ridurre al minimo i disagi per i nostri clienti”, nella nota di Trenitalia si legge.