Tribunale di Roma: sì alla “adozione incrociata”. Di Maio (M5S) chiede referendum
02 Marzo 2016
di redazione
Due donne italiane, dopo dieci anni di convivenza, hanno ottenuto l’una l’adozione della figlia dell’altra, dopo aver effettuato la inseminazione assistita in Danimarca a distanza di qualche anno. Una sentenza di ieri del Tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto che le due bambine avranno lo stesso cognome anche se, legalmente, non saranno sorelle. È il primo caso in Italia di adozione «incrociata» tra coppie omosessuali. Le bambine hanno rispettivamente 8 e 4 anni. Il legale della coppia commenta: "Questo nuovo ulteriore provvedimento, che resta nella scia delle già note sentenza ha una peculiarità rispetto alle precedenti: le minori avranno un genitore biologico e un genitore sociale, entrambi con piena e pari capacità e responsabilità genitoriale". Le bambine porteranno lo stesso cognome, ma la cosa non è bastata al legale che ha aggiunto: "Tuttavia, nonostante la vittoria, le mie assistite sono rimaste con l’amaro in bocca perché quello che è stato riconosciuto è un tipo di adozione non legittimante, che offre una tutela inferiore rispetto all’adozione tradizionale". Le bambine, infatti, non saranno legalmente sorelle e non acquisteranno un legame di parentela con le famiglie delle madri. Il vicepresidente M5S della Camera, Di Maio, ha commentato così la notizia: "Se parliamo di temi etici così importanti, è giusto coinvolgere il popolo italiano, non basta un Parlamento eletto con una legge incostituzionale".