Trivelle, balletto del Governo su 12 miglia
17 Dicembre 2015
Il Governo Renzi ha presentato un emendamento per ripristinare di fatto il limite delle dodici miglia marine per le perforazioni petrolifere in Adriatico. Se l’emendamento, a meno di sorprese, dovesse passare, sarebbe uno stop per investimenti come quelli previsti in Abruzzo, il progetto "Ombrina Mare" che negli ultimi anni è stato fortemente contestato dai movimenti locali.
"L’emendamento presentato dalla maggioranza alla legge di stabilità è una buona notizia per gli abruzzesi e per tutti gli italiani", commenta il deputato di M5s Gianluca Vacca, "a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto la storia di Ombrina nei prossimi giorni potrebbe considerarsi chiusa. E’ l’ennesima dimostrazione che le lotte di territorio e della popolazione non possono restare inascoltate per sempre".
In realtà quella delle 12 miglia marine per le estrazioni petrolifere è una lunga storia contradditoria. Il limite era stato messo dal ministro Prestigiacomo durante il governo Berlusconi, sull’onda delle preoccupazioni suscitate dall’incidente di Macondo nel Golfo del Messico. I governi successivi, a cominciare da quello di Mario Monti, lo avevano tolto. Adesso c’è una nuova retromarcia e il Governo Renzi sembra pronto a imporre nuovamente il limite delle 12 miglia.
Al di là delle questioni legate a una scelta del genere – si tenga presente che l’Adriatico non è paragonabile al Golfo del Messico né come profondità né come pressione – bisognerà capire che effetto faranno questi continui tira e molla, queste norme che cambiano da un anno all’altro, sugli investitori ancora interessati a scommettere sull’Italia.