Trivelle, complimenti Renzi! Affondati Ombrina e 26 investimenti

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Trivelle, complimenti Renzi! Affondati Ombrina e 26 investimenti

06 Febbraio 2016

Complimenti davvero al Ministero dello Sviluppo economico che ha "rigettato l’autorizzazione" per le ricerche offshore di petrolio e gas in Italia. Stop a Ombrina e ad altre 26 domande per investimenti entro le 12 miglia dalla costa, cassati dalla legge di stabilità con un emendamento che grida vendetta. A comunicare lo stop un tweet del portavoce del ministro Guidi.

 

Con i 27 provvedimenti di rigetto, si legge in una nota del ministero dello Sviluppo economico, ”è stata data piena attuazione” alla legge di Stabilità: ”all’interno delle aree interdette”, quelle entro le 12 miglia ”non insistono più istanze di permesso di prospezione, di permesso di ricerca e di concessione di coltivazione di idrocarburi”.  Tutte le domande di ricerca entro le 12 miglia sono state rigettate, Ombrina compresa, il progetto che era diventata il vessillo dei NIMBY notriv.

 

Complimenti vivissimi al ministro Guidi per aver rinunciato, complessivamente, a qualche miliardo di investimenti, solo perché le Regioni in mano alla sinistra, prigioniere di una minoranza rumorosa che ha colonizzato il web, si sono fatte sotto agguerrite, con la minaccia del referedum. Anni fa, l’allora ministro Prestigiacomo decise di imporre il limite delle 12 miglia alle trivellazioni offshore, sull’onda dell’incidente di Macondo. Peccato che l’Adriatico non sia il Golfo del Messico, né per pressione alla pompa né per profondità.

 

Complimentoni, infine, al presidente del consiglio Matteo Renzi, che ancora l’altro giorno è tornato a raccontarci la storia degli investitori stranieri attratti dall’Italia, terra delle opportunità. L’azienda inglese che aveva investito su Ombrina ha aspettato anni (anni) prima di conoscere il suo destino. Aveva ottenuto tutti i via libera necessari, le autorizzazioni ambientali e tutto il resto. Poi lo sgambetto del Governo, a un metro dal traguardo.

 

Spieghiamolo agli azionisti della Borsa londinese cos’è accaduto in Abruzzo: magari può farlo Davide Serra, che negli ultimi tempi si è manifestato in Italia con una lunga intervista che aveva probabilmente l’obiettivo di rassicurare i mercati. Ecco, visto che Renzi si è rimangiato tutto – la cultura del sì che non si piega a quella del NO, lo sviluppo sostenibile che non vuol dire paraocchi ideologici ma efficienza e mix energia – considerando tutto questo, ora ci pensi Serra a spiegare ai colleghi londinesi che la costa chietina non è Witch Farm.

 

(PS. Qualcuno sussurra che il premier punti a rovesciare le carte in tavola quando si voterà il referendum costituzionale. Se lo Stato tornerà ad avere il controllo e l’ultima parola sulla politica energetica del Paese, forse la "revoca" notriv potrebbe trasformarsi ancora. Ma il mercato purtroppo non aspetta le giravolte della politica, anzi, speriamo di non dover piangere costosi risarcimenti).