Truffa allo Stato. Arrestato ex-consigliere regionale del Pd a Napoli

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Truffa allo Stato. Arrestato ex-consigliere regionale del Pd a Napoli

02 Aprile 2009

Roberto Conte, consigliere regionale è stato arrestato a Napoli con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e di associazione per delinquere finalizzata ai danni della Regione Campania. A quanto si è appreso Conte avrebbe costituito una società fittizia per la quale la Regione avrebbe erogato somme di denaro per lavori mai svolti. Conte, ex Pd, è attualmente indipendente.

Non è la prima volta che il consigliere regionale Roberto Conte, arrestato per truffa allo stato, viene coinvolto in vicende giudiziarie: nel gennaio 2008 fu indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; nel 2007 altra indagine per appalti pilotati e tangenti.

Ex consigliere della Margherita, poi espulso dal Pd, Conte finì ai domiciliari già nel febbraio 2008 nell’ambito di un’inchiesta sull’affitto di locali dove furono dislocati alcuni uffici del Consiglio regionale della Campania, cosa che, attraverso un giro di mazzette per favorire imprese e immobili da locare, avrebbe creato un danno erariale per oltre 600mila euro. All’epoca dei fatti Conte aveva l’incarico di questore alle Finanze del Consiglio regionale.

Conte, secondo l’accusa, avrebbe fornito "un contributo esterno rilevante alla vita e alle attività dell’organizzazione camorristica dei Misso del quartiere Sanità". In particolare "avrebbe stipulato un patto illecito con Misso in forza del quale il sodalizio criminale offriva ampio sostegno in termini economici di mezzi e di persone impegnate per garantire l’ elezione di Conte, esercitando anche la forza intimidatrice e la capacità di controllo del territorio".

Conte – in attesa di giudizio – a sua volta si sarebbe impegnato "dopo essere divenuto consigliere regionale a garantire al clan Misso ampi benefici economici consistenti, in particolare nel controllo delle gare per la costruzione di opere pubbliche e di gare per la fornitura di servizio presso strutture pubbliche". Nel 2007 risultò indagato nel corso dell’Operazione Canaglia: indagine che portò all’arresto di 13 persone tra dirigenti, funzionati e dipendenti del Comune di Napoli e del Consiglio regionale della Campania.

L’inchiesta è stata condotta dal pm Filippo Beatrice della sezione reati contro la Pubblica amministrazione.