Trump Day

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Trump Day

20 Gennaio 2017

“Gli altri non possono crederci, noi ci abbiamo sempre creduto”. Lo abbiamo scritto a novembre quando Donald Trump ha vinto le elezioni e lo scriviamo di nuovo oggi, nel “Trump Day”, il giorno della cerimonia di insediamento del nuovo presidente: una America sotterranea, invisibile agli occhi di giornalisti e commentatori, una nuova America, ha finalmente trovato il suo strano campione, l’uomo capace di vendicare il tradimento delle elite globalizzatrici.

Non ci sarà la gilda hollywoodiana alla cerimonia di insediamento, anche se l’attore John Voight cerca di salvare le apparenze: “l’America sarà salvata da un uomo buono e onesto,” dice, “un uomo che lavorerà per tutti, qualsiasi sia il colore della loro pelle. Vedremo una America rinnovata”. Nel frattempo però gli sconfitti, democratici e repubblicani, continuano a guardare Trump come se fosse un usurpatore, e non il presidente eletto dagli americani.

Obama parla ancora come se fosse lui il presidente. Maggiorenti del partito democratico, nomi pesanti, vecchie glorie del movimento per i diritti civili, non parteciperanno alla cerimonia. Tra i repubblicani lo stile è sempre quello del coltello tra i denti, un odio non celato o malcelato contro il presidente che li ha sbaragliati. Il tentativo di assaltare la diligenza trumpista continuerà e spunteranno altri hacker, magari cinesi, e altre donnine russe e agenti segreti, pur di provocare un’ ingloriosa caduta di Trump.

Ma una cosa gli americani l’hanno capita e adesso sarà difficile fargli cambiare idea. Negli Stati Uniti (e altrove) c’è una tale concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi uomini, c’è ormai un tale disagio, che l’unico modo per rompere gli schemi, l’unico modo che ha la democrazia americana per farsi sentire, per ribellarsi, è la presidenza Trump. Non sappiamo se il Don riuscirà o meno nell’impresa, ma con la sua vittoria ha dimostrato di saper interpretare cosa scorre nel sangue degli americani. Ora dovrà governare questi cambiamenti.  

Tutto è pronto per la cerimonia di insediamento e anche noi siamo pronti: la prossima settimana esce il nostro libro su Trump. Ecco, in anteprima, la copertina. Il primo volume di una nuova collana, “Postverità”, pubblicata dall’Occidentale (per info scrivi a r.santoro@loccidentale.it)