
Trump e il video della Clinton che abbaia: Putin si arrabbia, spunta Bill

18 Marzo 2016
Negli Usa e non solo continua a far discutere il video diffuso da Trump in cui si vede Hillary Clinton doppiata con la voce di un cane che abbaia. "E’ questo quello che vogliamo per un presidente?", il titolo dello spot mandato online da Donald Trump, per delegittimare la Clinton come "comandante in capo".
"Quando si tratta di affrontare i nostri avversari più duri, i democratici hanno la risposta perfetta", si legge nel video mentre scorrono le immagini del presidente russo, Vladimir Putin, durante un allenamento di arti marziali, e di un terrorista con tuta mimetica e volto coperto che punta una pistola verso gli spettatori. Subito dopo ecco la Clinton, ex segretario di stato con Barack Obama, che abbaia, e Putin che se la ride. Infine il messaggio: "non dobbiamo essere una barzelletta", che fa il verso sempre alla Clinton, convinta appunto che con Trump alla Casa Bianca l’America farebbe ridere.
Il Cremlino però non l’ha presa bene. Il portavoce del presidente Putin, Dmitry Peskov, ha criticato lo spot, non solo perché la Russia ne esce come uno degli avversari degli Usa ma soprattutto per quell’accostamento tra Putin e il terrorista dal volto coperto. Una demonizzazione della Russia, dice il Cremlino, che però ammorbidisce il tiro definendolo, "sfortunatamente", una "parte obbligata della campagna elettorale americana". "Abbiamo giudicato il video in modo negatico", dice Peskov.
Ma i cani sono protagonisti di questo scorcio della campagna elettorale americana anche per un altro motivo. Nella corsa alle elezioni si parla infatti di "attack dog", cane d’attacco, per definire questo o quel personaggio che al posto dei candidati mena fendenti di qua e di là, cercando di danneggiare l’immagine degli avversari. Beh, il problema per Hillary, secondo il Washington Post, è proprio il marito Bill, ex presidente degli Usa.
Clinton (Bill) infatti continua a fare gaffe: ha definito Bernie Sanders un "disonesto" e un "sessista", ha detto che Barack Obama non è stato un "game-changer", un presidente di svolta per l’America, proprio mentre la moglie cerca in tutti i modi di legittimarsi come il degno successore di Barack; insomma un Bill imprevedibile che rischia di combinare un guaio, indebolire la moglie candidata. Secondo il Washington Post, Bill dovrebbe dare forza ai messaggi di Hillary, mentre per il Financial Times l’ex presidente "da arma segreta" si sta rivelando "una scheggia impazzita".