Trump e Sanders sbancano in New Hampshire, rivincita degli outsider
10 Febbraio 2016
di redazione
Alle primarie di Usa 2016 nel New Hampshire, il repubblicano Donald Trump sfonda con il 34,5%, mentre il democratico Sanders sfiora il 60%. Rubio frena, la Clinton cambia lo staff. Tutte le testate omaggiano la vittoria dei candidati più scorretti, e più scomodi per i rispettivi partiti.
Hillary confida nei giovani, ma sarà per la prossima volta. «I giovani non mi hanno votato, ma io sono con loro e li recupererò. Si può inciampare e cadere, quello che conta è come ci si rialza. Combatteremo per ogni voto, Stato per Stato, a cominciare dal South Carolina». Le dichiarazioni della Clinton provano a mascherare le dimensioni di una sconfitta notevole per la “royal family” del partito democratico. Il New Hampshire del 2016 ha preferito un cognome nuovo, dopo che nel 1992 proprio Bill Clinton, grazie allo stesso voto di ieri notte, era stato lanciato verso la Casa Bianca. E la medesima piazza, nel 2008, aveva regalato ad Hillary una delle pochissime vittorie contro Obama. Insomma non le è bastato l’appoggio del governatore dello Stato e dallo stesso partito democratico.
Sanders: «Il governo è della gente». Sanders segna un distacco di ben 21 punti dalla concorrente Hillary. Secondo il candidato l’America ha capito «che il governo appartiene alla gente e non a un pugno di finanziatori delle campagne elettorali», eppure nei giorni scorsi è emerso che anche lui ha ricevuto una valanga di dollari dai suoi supporter. Nel frattempo Hillary Clinton spera di archiviare il più presto possibile i risultati dell’Iowa e del New Hampshire semplicemente come un terribile incubo, e andare avanti: dalla prossima settimana, muovendo verso il Sud e l’Ovest, le cose per lei dovrebbero andare meglio, fiduciosa nell’elettorato nero e in quello ispanico. Sanders, però, non vuole farsi trovare impreparato, e nella giornata di mercoledì incontrerà uno dei leader della battaglia per i diritti civili, per cercare di riscuotere successo anche presso gli afroamericani.
Trump festeggia il primo posto. Donald Trump festeggia la sua prima vittoria, mentre i coniugi Clinton studiano la controffensiva. Il miliardario di New York ha ottenuto un ampio successo: il 35% dei voti, più del doppio del secondo classificato. La medaglia d’argento, invece, la stringe al collo Kasich. Il vincitore dell’Iowa, Cruz, e il candidato in forte ascesa, Rubio, hanno effettivamente perso terreno come era sembrato prevedibile dopo l’ultimo dibattito.
Kasich, e il suo 16%. John Kasich di colpo è diventato, per i dirigenti del partito, il candidato moderato da opporre all’esuberante e inelegante Trump e a Cruz. Mentre, Rubio, quello che sembrava il favorito, è scivolato. Eppure Kasich, molto probabilmente, si sgonfierà in South Carolina, visto che non raccoglie grossi consensi al Sud.
Jeb Bush continua a galleggiare nella terra di mezzo, anche se i suoi sostenitori hanno tirato un respiro di sollievo dopo il piazzamento delle ultime ore. Se i punti percentuale fossero stati meno del 10, probabilmente a quest’ora staremmo parlando del terzo candidato che si ritira dalla corsa.
Delusione per Rubio. «Sono deluso, è un risultato negativo ma la colpa non è vostra» ha detto davanti al suo pubblico Rubio. E senza cercare scuse, ha ammesso: «È solo mia perché sono andato male al dibattito di sabato scorso: non succederà più». Nonostante i toni di Trump, non si può parlare ancora di marcia trionfale. Il voto del New Hampshire assegna solo una manciata di delegati (23 repubblicani e 32 democratici), ma i candidati che puntano alla nomination devono averne migliaia dalla loro. Secondo gli analisti, se Trump continuasse con questi risultati, a luglio arriverebbe nettamente in testa, ma gli mancherebbe ancora il numero di delegati sufficiente per avere con certezza l’investitura di sfidante repubblicano per la Casa Bianca.