Trump, è sua la nomination. Ma la stampa fa le pulci al discorso di Melania

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Trump, è sua la nomination. Ma la stampa fa le pulci al discorso di Melania

20 Luglio 2016

Ieri sera Trump è stato incoronato dal suo partito: è sua la nominatio. Si chiude così, a Cleveland (Ohio), una lunghissima campagna elettorale durata un anno e mezzo, con 56 primarie e numerosi tentativi di sgambetto da parte dell’establishment del Grand old party. Tema centrale della Convention repubblicana, nel suo secondo giorno, è stato l’economia. E nel frattempo gli attacchi alla rivale numero uno, Hillary, non sono mancati. 

Nel corso della serata ha preso la parola anche Ryan: “Che ne dite di unificare il partito in questo cruciale momento… passando all’offensiva. Per competere in ogni parte d’America per ogni singolo voto. Solo con Donald Trump e Mike Pence possiamo avere la chance di qualcosa di meglio”. Lo speaker della Camera non si è  tirato indietro davanti alla possibilità di punzecchiare Hillary, ben consapevole del fatto che si tratta della corda giusta capace di infiammare i delegati. 

Così tutti gli interventi, da Ryan al governatore del New Jersey, Chris Christie, fino a Donald Jr, hanno voluto cavalcare l’onda.

Anche Ben Carson, ex rivale di Trump nella corsa per la nomination, ha preso di mira Hillary. Coloro che pur di non eleggere Trump hanno dichiarato di voler votarer Clinton, ha detto il neurochirurgo in pensione, “non usano il cervello che Dio ha loro donato. Questa elezione non riguarda Trump o ogni altro politco ma la gente che reagisce per riprendersi l’America”. Fuori dalla Quicken Loans Arena sono continuate anche ieri manifestazioni di protesta, con il numero degli arrestati salito, da domenica, a quota cinque.

 “Se volete sapere che tipo di presidente sarà – ha detto Donald Jr – allora lasciatemi spiegare come mio padre ha condotto i suoi affari passando la sua carriera con la gente comune… noi non abbiamo imparato dagli Mba ma dalle persone con dottorato in senso comune”.

Sul palco è salita anche la 22enne Tiffany Trump. Nel suo intervento ha voluto enfatizzare la dote migliroe del padre, motivare le persone: “Per me il valore di un genitore si fonda su quanto è in grado di supportarti e sostenerti nei momenti difficili”.

Poi è stata la  volta di Trump. In un video di 3 minuti proiettato sui mega schermi della Quicken Loans Arena: “Oggi è un giorno molto speciale. Non lo dimenticherò mai. Insieme abbiamo raggiunto questo storico traguardo, con il più ampio numero di voti della storia del partito repubblicno. Questo è un movimento e dobbiamo andare fino in fondo. Sono davvero onorato di essere stato nominato per la presidenza. Non vedo l’ora di condividere le mia considerazioni con voi giovedi”.  Nell’anticipare alcuni temi del suo discorso di chiusura alla convention (dal rafforzamento delle frontiere alla lotta all’Isis) ha poi definito :” un grande uomo e sarà un grande vice presidente. Abbiate una fantastica serata. Ci vediamo domani sera e giovedì sera e a novembre vinceremo”.