Trump, l’antidoping e quelle accuse di molestie sessuali che stanno crollando una alla volta

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Trump, l’antidoping e quelle accuse di molestie sessuali che stanno crollando una alla volta

16 Ottobre 2016

Donald Trump lancia una nuova bordata nella campagna elettorale per le presidenziali Usa, avanzando il sospetto che Hillary Clinton fosse drogata durante l’ultimo dibattito televisivo.

Quando è iniziato il dibattito, spiega Trump, Hillary sembrava su di giri, poi ha avuto un down improvviso verso la fine del confronto. In effetti, per chi ha seguito l’elettrizzante duello, la Clinton ha dato il massimo all’inizio, poi è sembrata appannarsi progressivamente. Trump sta mettend da tempo in discussione la tenuta, “stamina”, della sua avversaria, lasciando intendere che potrebbe essere ammalata o in condizioni di salute tali da non poter svolgere a pieno il suo mandato se vincesse le elezioni. Il repubblicano ha chiesto quindi un test antidoping per i due candidati prima del terzo dibattito.

Ma a tenere banco sulla stampa Usa è anche la questione degli scandali sessuali che negli ultimi giorni hanno influito negativamente su Trump, che ha dovuto scusarsi per delle battute a degli atteggiamenti stupidi, ma che a quanto pare potrebbe non essere implicato nelle storie di molestie che sono fiorite rigogliose sulla stampa liberal, tanto da far pensare, dopo l’endorsement di giornaloni come il New York Times per la Clinton, che ci sia una strategia concordata tra i media e gli organizzatori della campagna elettorale democratica per “mascariare” Trump.

Spunta un testimone che dice di essersi imbarcato sullo stesso volo dove, secondo  Jessica Leeds, una delle donne che ha accusato Trump di molestie, Donald le sarebbe saltato addosso, ma il testimone dice di non aver visto nulla di inappropriato tra i due. Un’altra delle donne che accusano Trump, Mindy McGillivray, ha raccontato che le molestie sarebbero avvenute durante un concerto, ma si è sentita chiedere da qualche cronista più sveglio di altri quale concerto visto che nel 2003, al Mar-a-Logo Club, non ci fu alcun concerto.

Insomma il tanto declamato “fact-check”, il lavoro di riscontro ed eventuale “debunking” delle bufale spacciate per verità incontrovertibili, non funziona quando l’argomento del dibattere è Donald Trump. I media spiattellano le storie delle molestie senza verificarle fino in fondo. L’obiettivo non è più presentare delle notizie, dei fatti, al pubblico, ma semplicemente quello di distruggere Donald Trump.