Trump parla ai “Top Gun”, Corea del Nord nel mirino

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Trump parla ai “Top Gun”, Corea del Nord nel mirino

16 Settembre 2017

C’è tutto Trump nel discorso del presidente ai “Top Gun” della base Andrews, con quei piloti della aviazione Usa prima impassibili alle spalle del Don ma che lentamente si sciolgono per applaudire con sempre maggiore convinzione il presidente, “il cielo non è mai stato un limite per l’aviazione Usa”, dice Donald. Ed è veramente pop questo presidente che cita Tom Cruise e i film culto degli anni Ottanta, ma nello stesso tempo ricorda che grazie al dominio dei cieli imposto con la vittoria nella Seconda Guerra mondiale l’America è stata e resta la grande potenza che conosciamo.

Attenzione però che dietro il discorso di Trump, dietro l’altera Melania che introducendo il marito non sbaglia una virgola, dietro le urla di giubilo dei piloti che alla fine ridono e scherzano con il presidente, qualcosa si sta muovendo a livello internazionale. Trump non ha scelto a caso la base di Andrews e non è retorica quando ricorda che uno dei punti chiave della sua campagna elettorale è stato il “rebuild” delle forze armate Usa, nuovi e forti investimenti nella industria della Difesa. “Adesso”, dice il Don rivolgendosi alle truppe e agli americani, “il momento è arrivato”.

Ma cosa c’è dietro questa insistenza sulla “Air Force”, la parola chiave del discorso di Trump? Forse una risposta a chi nei corridoi dei palazzi internazionali dice che l’America negli anni obamiani si è indebolita, che il “soft power”, la dottrina Barack, insieme a decenni di spese fuori controllo sugli scudi stellari, oggi non danno la certezza che l’isola di Guam o persino il Giappone e le coste occidentali degli Usa siano al riparo dai missili nordcoreani. Perché questo discorso, perché adesso, perché proprio ai top gun, e perché quell’insistenza sulla superiorità nei cieli degli Usa che Trump giudica “indiscutibile”? I laser Usa sono davvero in grado di abbattere i missili nordcoreani oppure qualcuno a Tokio sta iniziando a preoccuparsi seriamente?

Intanto Fox News titola che “Cane Pazzo” Mattis, il generale dei Marines alla guida del Pentagono, è pronto a sferrare il primo colpo contro il regime della Nord Corea. Il discorso del presidente ai piloti Usa come una velata dichiarazione di guerra a Kim Jong Un? L’America rispetta la sovranità altrui, aveva detto in mattinata l’altro mastino dei militari nell’amministrazione, il consigliere per la sicurezza nazionale McMaster, ma è venuto il momento che anche gli altri Paesi rispettino la sovranità americana e degli alleati degli Usa. Qualcuno in Siria ne ha già fatto le spese. E McMaster cita pure il Venezuela. Ma a decidere sarà il “comandante in capo” e non è detto che il copione sia già stato scritto.