Trump: pronto il secondo muslim ban, boatos su ok a carta verde
19 Febbraio 2017
Donald Trump lima il secondo bando sugli arrivi di immigrati da sette paesi musulmani considerati sponsor del terrorismo, per evitare nuovi intoppi della giustizia USA, che ha bloccato il primo ordine presidenziale. La nuova proposta eviterebbe lo stop ai blocchi per chi è già in viaggio verso gli Stati Uniti e, secondo i boatos, escludere i possessori della carta verde dal “ban”.
“Il presidente sta contemplando un decreto, al quale questa volta” avrà “la possibilità di lavorare”, nella attuazione, in modo che ”nessuno resti bloccato nel sistema mentre è in viaggio, come accaduto con il primo decreto”, ha detto John Kelly, il segretario al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale. Il nuovo bando, dunque, permetterebbe alle autorità di avere il tempo necessario per valutare i sistemi di controllo dei sette paesi nella lista. Il #muslimban è una delle misure promesse da Trump in campagna elettorale, prima di vincere la corsa alla Casa Bianca.
Nel frattempo, il presidente Trump continua a cercare il successore di Mike Flynn, l’ex consigliere alla sicurezza nazionale dimessosi per aver avuto dei contatti con la diplomazia russa prima della nomina. Dopo il rifiuto dell’ex Navy Seals Robert Harward, tra i papabili alla successione di Flynn c’è l’ex capo della Cia, David Petraeus. In corsa l’ex ambasciatore degli Stati Uniti all’Onu, il falco John Bolton, il luogotenente generale dell’Esercito H. R. McMaster e il generale in pensione Ray Odierno.
Trump pensa anche a nuove misure per ripensare il piano verde di Obama. Sul tavolo della Casa Bianca ci sono due decreti in attesa della firma del presidente, per il controllo del diossido di carbonio e dell’inquinamento delle acque. Si apre quindi una nuova epoca per la Agenzia per la Protezione Ambientale, dove è stato confermato Scott Pruitt, accusato di essere vicino alla industria petrolifera.
Donald Trump, che si trova a Mar-A-Lago, la Casa Bianca d’inverno (sorvolata oggi da Jet militari per un controllo), continua a twittare e ad attaccare i media, ”nemici degli americani”, mentre si dibatte sul conflitto di interesse, con i figli Eric e Donald Jr a Dubai per l’inaugurazione di un club da golf Trump, e le polemiche sulla residenza in Florida. Tra gli altri provvedimenti, Trump potrebbe includere tagli drastici a programmi popolari, come il sostegno delle arti e il Corporation for Public Broadcasting, che distribuisce parte del suo bilancio a reti televisive e radio locali.