“Trump, Trump!”, “Usa, Usa!”, i cori nella sede di Trump a New York
09 Novembre 2016
di Redazione
9 NOVEMBRE
TOP NEWS. Alle tre e mezzo della notte, il sorpasso sulla Clinton. Alle cinque del mattino, la vittoria. Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Vince in Florida, in Ohio, negli “swing state” decisivi per le elezioni Usa. I repubblicani mantengono il controllo della Camera e del Senato nel Congresso Usa.
Hillary peggio di Obama. Hillary è andando peggio di Obama nel 2008 e 2012. In Florida, non sfonda tra l’elettorato femminile. Secondo exit poll di CNN, l’elettorato che si è recato alle urne negli Usa è stato prevalentemente bianco, 70%, ma due punti meno del 2012. “Strong leader”, gli americani vogliono un leader forte. Lo dice una indagine pubblicata da POLITICO, che mostra come il 36 per cento del campione, comprensivo degli “early voters”, chieda un presidente forte. Il 29 per cento ne vorrebbe uno “con una visione del futuro”, il 16 per cento “che sappia prendersi cura di persone come me” e un altro 16 per cento “che condivida i miei valori”.
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8 NOVEMBRE
Trump aspetta i risultati. “Seguirò i risultati delle elezioni dalla Trump Tower a Manhattan, con la mia famiglia e i miei amici,” scrive su Twitter Donald Trump, lanciando un ultimo appello agli elettori: “Le elezioni son ben lungi dall’essere finite. Non mollate andate a votare. Go Florida!”. Hillary Clinton, intanto, prepara la festa: se vincerà, la candidata democratica promette una notte di celebrazione “aperta alla gente”, dentro e fuori il Javits Center di New York dove Lady Clinton trascorrerà la notte elettorale. Niente fuochi d’artificio, per “motivi di bilancio”, fa sapere lo staff.
Accetterai la vittoria di Hillary? “Vedremo”, ha detto nel pomeriggio Trump, al seggio, rispondendo ai giornalisti. Un minuto prima, fuori dalla scuola dove Trump aveva votato, le solite truppe cammellate hanno inscenato una contestazione. I muratori dall’altra parte della strada, a quel punto, hanno applaudito Trump. Stanotte il mondo conoscerà il nome del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti: Hillary o Donald. Noi, naturalmente, tifiamo per lui. A conquistare la Casa Bianca sarà il candidato che raggiungerà la soglia dei 270 voti elettorali (“grandi elettori”), necessari a vincere le elezioni negli Usa.
– Drudge dà i numeri: Michigan, Florida, North Carolina, Pennsylvania, sono stati “aperti”. Se Trump riuscisse ad avanzare in questi stati, potrebbe vincere. Lo dice l’aggregatore di news conservatore DrudgeReport. L’incubo per la Clinton sono proprio stati come il Michigan, che non vota repubblicano dal 1988 e dove Obama ha vinto con 10 punti di scarto. Qui potrebbe accadere quello che successe negli anni Ottanta, i democratici che si ribellano al partito votando Reagan.
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Bush vota scheda bianca. L’ex presidente repubblicano George W. Bush e la consorte Laura si sono astenuti, votando scheda bianca. George W. H. Bush, il padre di “W” e 41esimo presidente degli Usa, aveva annunciato che avrebbe addirittura votato a favore della democratica Hillary Clinton, per punire Trump per come aveva trattato il figlio Jeb, ex governatore della Florida, durante le primarie. Anche il governatore repubblicano del Massachusetts, Charlie Baker, ha votato scheda bianca.
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Come sta andando il voto? Ci sono segnalazioni sulle macchine elettorali che si inceppano e insomma, una certa confusione – in stati chiave come Florida, North Carolina e Pennsylvania. Anche strane notizie di macchine elettorali dove voti Trump e il voto se lo prende Hillary. Il team dei legali di Trump ha fatto causa allo Stato del Nevada per il prolungarsi dell’orario di apertura dei seggi oltre il consentito, ma un giudice dello stato Usa ha rigettato la denuncia. Il Nevada è uno degli stati in bilico tra i due candidati. Il sistema di registrazione di voto si è bloccato in tutto il Colorado per almeno 15 minuti; tecnici al lavoro, sono state fornite schede provvisorie agli elettori, lo spoglio arriverà in ritardo. L’ex Cia e smanettone Edward Snowden ha spiegato ai sui 2 milioni di follower come si può manomettere il voto elettronico dei dispositivi usati in vari Stati degli Usa.
I candidati a New York. Donald e Hillary aspettano i risultati in una New York blindata, lei al Jacob Javits Center, sull’Hudson River, lui all’Hotel Hilton di Midtown, sulla Sixth Avenue. Il Dipartimento di Polizia di New York ha schierato oltre 5.000 poliziotti, in campo anche intelligence e servizi segreti dopo le minacce di Isis dei giorni scorsi. Hillary sembra ottimista, se prende la Florida è fatta: qui Bush Jr vinse per due volte. La Clinton pensa di farcela nei cosiddetti “swing states”, gli stati ballerini, scrive il New York Times di oggi. Il giornale americano riassume la situazione con una curiosa formula: “sun” o “rust”, dove “sun”, il sole, sta per la Florida, e “rust”, la ruggine, per gli Stati del Midwest, un tempo fortemente industrializzati e oggi spazzati dalla crisi economica.
– Trump: “Sondaggi taroccati, facciamo bene in North Carolina, Florida e New Hampshire”. “Vedremo cosa accadrà. Voglio che tutto sia onesto”, Trump lo ha ribadito in un’intervista a Fox News.
– Clinton ha solido vantaggio in Nuovo Messico (45%-37%), che vale 5 “electoral votes” (Breitbart/Gravis). Hillary l’ha spuntata nell’isola di Guam, territorio non incorporato degli Stati Uniti, che vota per il candidato giusto alle elezioni Usa dal 1984, l’anno del suo primo ‘straw poll’ (voto informale). Clinton ha ottenuto il 71,63% dei 32.071 voti, contro il 24,16% per il rivale repubblicano, Donald Trump. Il voto dell’isola di Guam non ha valore, perché non attribuisce voti elettorali (“grandi elettori”).
Secondo fonti americane, Deutsche Bank ha chiesto ai suoi funzionari e dirigenti di scattare sull’attenti e presidiare le loro scrivanie se Trump dovesse conquistare stati come il Michigan o la Pennsylvania. Sarebbe il “segnale Brexit” e a quel punto i mercati potrebbero ballare.
– Assange: Wikileaks non è Putin, informiamo gli americani. Julian Assange torna a parlare dal suo rifugio nell’ambasciata ecuadoriana a Londra. L’attivista web e giornalista australiano smentisce ancora una volta di aver ricevuto le controverse email di Hillary Clinton dalla Russia e di essere un agente di influenza di Putin. Rivendica che le informazioni pubblicate sulla Clinton sono “autentiche”, sottolineando che “nessuno discute della pubblica importanza” di quanto emerso. Assange ha definito il materiale “adeguato ai nostri criteri editoriali”, materiale che ha permesso ai cittadini americani “d’essere meglio informati”. Assange nota che Wikileaks “non poteva pubblicare ciò che non ha”. E “al momento non ha ricevuto informazioni sulla campagna di Donald Trump”.
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– Obama? Invita i clandestini a votare Hillary. Non solo. Oggi il presidente americano ha usato Twitter per mobilitare gli americani: “Oggi è in ballo il progresso”, ha scritto Obama. “Andate a votare, poi assicuratevi che i vostri amici, familiari e tutte le persone che conoscete votino anche loro”. “Il mio messaggio per ogni americano è molto semplice: andate a votare”, nel messaggio si vede Obama che vota.
Economisti contro Trump. CNN ha diffuso la notizia che 790 economisti avrebbero firmato una lettera in cui si chiede di non votare per Trump alle elezioni. “Le sue affermazioni – si legge nella lettera – mostrano una profonda ignoranza per l’economia”. Gli economisti non invitano direttamente a votare Clinton, ma chiedono di “scegliere un candidato differente” rispetto a Trump. CNN è la stessa emittente che nei giorni scorsi aveva invitato gli americani a non visitare Wikileaks perché, testuale, avrebbero commesso un reato.
(Pagina in aggiornamento)