Tunisia, Femen condannate a 4 mesi. Ma piano con la “teocrazia”
12 Giugno 2013
di redazione
Le tre Femen, due francesi e una tedesca, che il 29 maggio protestarono a Tunisi a seno nudo in favore della blogger Amina, sono state condannate in primo grado a 4 mesi di prigione, per reato contro il buon costume. Il movimento Femen, fondato in Ucraina nel 2008, risponde: ”Con questa condanna il potere tunisino mostra la sua crudeltà teocratica e dimostra al mondo di ignorare le convenzioni democratiche internazionali”. Gli avvocati delle tre ragazze – Pauline Hillier, Marguerite Stern e Josephine Markmanne, tutte Under 20 – fanno sapere che la corte non ha riconosciuto alcun beneficio di legge, le attivisti dovranno scontare la pena in carcere. "Non abbiamo mostrato il seno per causare eccitazione", dicono loro. Intanto, nuove proteste di Femen davanti all’ambasciata tunisina di Madrid, per protestare contro il processo. E si chiede a chi protesta contro l’islamizzazione della Turchia di manifestare in difesa delle femministe condannate in Tunisia. Ora, sappiamo bene cos’è l’islamizzazione. Sappiamo ancora meglio cosa sono i regimi teocratici, quelli veri. Le donne ammassate nello stato coperte dal Burqa e uccise con un colpo di pistola alla testa. Non per difendere le corti tunisine o i "moderati" musulmani saliti al potere in Tunisia. Ma forse quei quattro mesi di condanna, nel Nordafrica post primavere arabe, sono un po’ meno "teocratici" di quanto vorrebbe farci credere Femen.