Tunisia, il ‘moderato’ Ghannouchi: “Isis estremisti ma non miscredenti”

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Tunisia, il ‘moderato’ Ghannouchi: “Isis estremisti ma non miscredenti”

16 Ottobre 2016

Il leader del partito islamico tunisino Ennhadha, Rached Ghannouchi, giudica i terroristi di Isis degli estremisti ma non dei miscredenti. Nel Paese che ha esportato migliaia di foreign fighters verso i territori di combattimento del Jihad, e dove il partito Ennhadha viene considerato una forza politica “moderata”, Ghannouchi ha detto che non è possibile mettere in dubbio la fede degli appartenenti all’Isis perché essi affermano che non c’è altro Dio al di fuori di Allah. 

“Gli appartenenti a Daesh – ha affermato – vivono una situazione di collera e tensione”. Non li scuso ma la loro realtà rappresenta un’immagine dell’Islam in collera che devia dalla ragione e dalla saggezza. “Noi musulmani sunniti possiamo dire che essi sono dalla parte sbagliata, estremisti, radicali, dispotici, ma non koffar (miscredenti)”. Ghannouchi durante l’ultimo congresso di Ennhadha aveva dichiarato che il suo partito doveva separare in modo netto predicazione religiosa ed attività politica.

Nei giorni scorsi, il presidente della Tunisia, Beji Caid Essebsi, ha ricevuto oggi il presidente di Ennahda, Ghannouchi, presso la sede presidenziale, a Cartagine. Al centro dei colloqui la situazione politica ed economica del paese, oltre che temi di attualità sociale, ha fatto sapere il numero uno di Ennahda. Lo scorso 11 ottobre, Ghannouchi ha detto che il suo rapporto con il presidente si basa sulla fiducia, il rispetto e la tutela degli interessi nazionali. 

Sempre nei giorni scorsi, la Guardia nazionale tunisina ha tratto in arresto ieri a Kairouane 5 persone accusate di essere collegate ad un cellula terroristica implicata nella strage del resort di Sousse del 26 giugno 2015 che costò la vita a 38 turisti stranieri.  La Gran Bretagna ha annunciato di aver inviato 40 militari in Tunisia per addestrare l’esercito del Paese nordafricano alle prese con Isis al confine con la Libia. Secondo il segretario generale della Nato Stoltenberg la Tunisia è un paese “stabile”, ma che ha sofferto attacchi terroristici ed e’ ora sotto pressione.