Tunisia. Ministro: “Elezioni libere o lascio governo”
20 Gennaio 2011
di redazione
Il ministro per lo Sviluppo regionale del governo transitorio tunisino, Ahmed Nejid Chebbi, si dimetterà se non saranno organizzate a breve "elezioni libere e giuste" in vista della nascita di un nuovo governo in cui anche "gli islamici moderati" potranno avere un ruolo. Lo ha detto in un’intervista alla Bbc lo stesso Chebbi, leader del Partito democratico progressita (Pdp), all’opposizione sotto l’ex presidente Zine el-Abidine Ben Ali.
"È chiaro che darò le dimissioni se comincerò a dubitare che si stia lavorando a elezioni libere e giuste entro i prossimi sei o sette mesi", ha detto Chebbi. "E non sono l’unico che lo farà – ha precisato – tutti coloro che sono entrati in questo governo di unità daranno le dimissioni se non ci saranno elezioni libere o se le misure che abbiamo adottato non saranno applicate immediatamente". Chebbi si è poi detto favorevole all’integrazione dell’"Islam moderato" nel sistema politico tunisino e ha ricordato che il primo ministro Mohamed Ghannouchi ha aperto canali di dialogo con alcuni gruppi religiosi, tra cui Ennahdha (risveglio), guidato da Rachid Ghannouchi e al momento fuori legge.
"Guardiamo al Marocco – ha detto – che ha integrato l’Islam politico moderato e ha ottenuto la stabilità. Anche in Tunisia c’è posto per l’Islam politico moderato". Infine il neo-ministro ha affermato che, dopo la rivolta che ha portato alla caduta di Ben Ali, il mondo arabo guarda alla Tunisia come a "un modello". "Accadrà qualcosa nel mondo arabo ed è per questo che vogliamo avere successo e attuare il nostro programma di transizione alla democrazia – ha concluso – perché non abbiamo il diritto di fallire".