Turchia: il frate accoltellato “non sta bene, ma benone”
17 Dicembre 2007
di redazione
“Sto benone, non bene. Nessun problema”, ha dichiarato al Sir
padre Adriano Franchini, accoltellato da un giovane ieri in chiesa dopo la
messa nella parrocchia di Bavrakli a Smirne.
“Sono ancora in ospedale ma spero di uscire già nella giornata
di domani. Non è il caso esagerare il fatto e di vedere cose che non ci
sono”, ha continuato padre Franchini, superiore della Custodia di Turchia.
Il ferimento di ieri rappresenta “un episodio da non
enfatizzare”, ha poi dichiarato la stessa vittima. “Non è il caso
esagerare il fatto e di vedere cose che non ci sono”, ha concluso.
Frate
Paolo Rovatti ha confermato all’agenzia Misna che le condizioni del suo “collega”
sono buone e non c’è da preoccuparsi. Frate Rovatti vive a “Meryem Ana Evi”, in
turco “Casa della Madre Maria” proprio insieme al sacerdote ferito.
”E’ stato colpito da uno squilibrato che non conosceva e che, tengo a
sottolinearlo per smentire notizie false diffuse da alcuni organi di stampa,
non aveva ricevuto nessuna somma di denaro perchè si convertisse al
cristianesimo”.
Smentita dunque anche la tesi secondo cui Ramazan Bay, il ragazzo di 19 anni
autore dell’aggressione costituitosi volontariamente alcune ore dopo, avesse
frequentato negli ultimi tre anni la chiesa di Sant’Antonio, all’interno della
quale padre Franchini è stato ferito non gravemente all’addome con una
coltellata.
Che
Bay fosse un perfetto sconosciuto, lo ha confermato alla Misna anche padre
Vincenzo Succi, cappuccino, fino a un mese fa parroco della chiesa di
Sant’Antonio, che ha dichiarato: “Se davvero avesse frequentato la chiesa, lo
avrei saputo, visto che la nostra comunità è formata da una trentina di
persone. Posso invece dire che nei 52 anni trascorsi a Smirne i rapporti con la
comunità musulmana più che buoni sono stati ottimi e non penso che la situazione
sia cambiata o possa cambiare”.
Dopo
aver sottolineato il clima di profondo dialogo e grande reciproco rispetto tra
la comunità cristiana e la grande maggioranza musulmana, padre Vincenzo ha
definito il ferimento di frate Adriano un gesto isolato fortunatamente senza
gravi conseguenze. “Il clima che si respira a Smirne è tutt’altro che
intollerante”, ha detto padre Vincenzo.