Turchia, la borsa è ko ma la lira risale dopo venerdì: 3% sul dollaro
18 Luglio 2016
Il primo giorno di mercati aperti dopo il fallito golpe militare in Turchia ha un effetto negativo sull’indice di borsa Bist-100 che ha ampliato al 5% i cali più contenuti dell’apertura. In recupero invece la lira turca dopo il tonfo del 5% in seguito al tentato golpe.
La lira turca, che all’arrivo delle notizie dell’azione militare aveva registrato un crollo di oltre sei punti percentuali, oggi è riuscita a recuperare la metà di quelle perdite e riportarsi sotto quota 3 contro il dollaro. Venerdì il dollaro era schizzato fin sopra 3,05. Prima dei fatti di venerdì il cambio dollaro-lira turca era sotto 2,90.
Ankara sta promettendo di sostenere in ogni modo i mercati finanziari, garantendo liquidità illimitata in caso di bisogno, mentre il vicepremie Mrehmet Simsek ha escluso interventi sul mercato dei cambi.
Oggi, l’indice principale della Piazza turca cede oltre cinque punti percentuali, mentre il rendimento dei titoli decennali schizza in rialzo. I listini europei trattano comunque in positivo.
Milano, positiva in mattinata, gira in negativo dello 0,35% con Mps volatile dopo che Moody’s, venerdì scorso, ha messo sotto osservazione l’istituto in vista di un possibile taglio ai rating sui depositi di lungo termine e sul debito “senior unsecured” a lungo termine. Poco mosse le altre: Londra sale dello 0,25%, Parigi cede lo 0,3% e Francoforte lo 0,15%. In Asia le contrattazioni sono state positive e i future su Wall Street sono in leggero rialzo.
Positive a Piazza Affari le banche, ma anche risparmio gestito ed assicurazioni. Sale Unicredit (+1,8%), la più esposta in Turchia. Intesa +0,3%, Banco Popolare +2%, Ubi +1,2%. Prese di beneficio per Monte Paschi (-1,6%) dopo il balzo (+21%) della scorsa settimana.
Secondo l’analista di Ubs Serhan Gok, citato a Dow Jones, il quadro dei mercati turchi dovrebbe stabilizzarsi rapidamente e l’epurazione che il governo ha immediatamente lanciato potrebbe rafforzare il potere del presidente turco Erdogan.
Ad ogni modo secondo gli esperti, la Turchia non rappresenta un nuovo choc per i mercati finanziari, sul modello della Brexit, ma va tenuta sotto controllo.