Turchia, la purga colpisce giornale dell’opposizione: arrestati direttore e 12 giornalisti
31 Ottobre 2016
La polizia turca ha compiuto questa mattina un blitz nella sede del quotidiano di opposizione Cumhuriyet, tra i pochi rimasti dopo il fallito golpe del 15 luglio. Secondo Cnn Turk, un mandato d’arresto è stato emesso contro 13 giornalisti, accusati di legami con le “organizzazioni terroristiche” di Fethullah Gulen e Pkk. Tra questi, il direttore, Murat Sabuncu, e l’ex Can Dundar, fuggito all’estero nei mesi scorsi e già condannato per lo scoop sul passaggio di armi degli 007 turchi in Siria.
La libertà di stampa ha subito, così, un altro colpo. Una mossa la cui importanza è impossibile da sottovalutare, quella decisa dalle istituzioni, che hanno preso di mira la più autorevole voce d’opposizione, tradizionalmente su posizioni di centro-sinistra e che – tra molte vicissitudini – è in attività dal 1924, quando la repubblica turca da cui prende il nome era ancora assai giovane.
I problemi del quotidiano non sono una novità , ricorda sul suo blog Michael Daventry, giornalista esperto del Paese. Molte volte il quotidiano fu chiuso dopo il colpo di Stato del 1980, un momento cruciale nella storia moderna della Turchia e sono ora 13 gli ordini di arresto per giornalisti e dirigenti del foglio, che tira ad oggi 50mila copie al giorno, è rimasto però centrale e prestigioso, per la sua linea d’opposizione e per una serie d’inchieste condotte negli anni.
Proprio dalle colonne del Cumhuriyet partì negli scorsi anni una pesante accusa alle istituzioni turche, quando il quotidiano pubblicò uno scoop su carichi d’armi che dalla Turchia passavano il confine siriano, con il sospetto che da lì potessero finire nelle mani del sedicente Stato islamico.