Turchia, sbloccato Twitter. Erdogan contro decisioni della Corte
04 Aprile 2014
di redazione
"Dobbiamo dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale", ha detto il premier turco Erdogan dopo che la alta corte ha sbloccato Twitter, "ma non la rispettiamo". Erdogan tira in ballo i "valori nazionali", gli "interessi morali" della Nazione, il patriottismo contro le "aziende private americane" che sono state "protette" dalla giustizia turca. "Non trovo appropriato l’argomento della libertà d’espressione, perché Twitter è un’azienda commerciale privata", aggiune il premier. Ma niente da fare; Twitter è tornato a cinguettare in Turchia da giovedì, sbloccato anche Twitter. Il problema per Erdogan è che al di là dell’interesse nazionale i social network hanno "mascariato" il governo turco, come con la diffusio della notizia su You Tube di un attacco alla Siria. D’altra parte, porre il tema dei rapporti tra i giganti del web e i vecchi stati nazione, come fa Erdogan, non è del tutto assurdo o illiberale. Il problema della Turchia però è che la risposta al cambiamento non è stata una innovazione nella tradizione ma la censura.