Turchia, Wikileaks: pubblicate 295mia mail dell’Akp, il partito di Erdogan

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Turchia, Wikileaks: pubblicate 295mia mail dell’Akp, il partito di Erdogan

20 Luglio 2016

WikiLeaks ha pubblicato centinaia di migliaia di e-mail del partito al governo in Turchia l’Akp. E’stato postato un link, su Twitter, a un database di ricerca con dentro un totale di 294.548 e-mail. Le e-mail allegate a questo dominio sono usate soprattutto per comunicare con l’esterno e non per questioni interne sensibili, ha spiegato WikiLeaks sul suo sito Internet.

Il messaggio più recente è stato inviato il 6 luglio, mentre i primi risalgono al 2010. Il materiale è stato ottenuto una settimana prima del tentato colpo di Stato del 15 luglio in Turchia. E la fonte di WikiLeaks, ha voluto spiegare che l’organizzazione, non è in alcun modo legata a “elementi coinvolti nel tentato colpo di stato, né a partiti politici o Stati rivali” al governo di Ankara.

Dopo che l’organizzazione ha annunciato la diffusione delle e-mail, le autorità di Ankara hanno bloccato l’accesso al sito di WikiLeaks. Si tratta di una ”misura amministrativa”, ha detto l’Autorità turca per le telecomunicazioni. Intanto e dall’immediato dopo golpe che laTurchia ha messo al bando una serie di portali di notizie e di siti web.

Tutte le mail hanno come indirizzo quello del partito “akparti.org.tr“. Inoltre è stato segnalato che le email associate al dominio vengono per lo più utilizzate per trattare con il mondo e non per le questioni interne più sensibili. “Abbiamo verificato il materiale e la fonte non è collegata, in alcun modo, agli elementi dietro il tentativo di colpo, o ad un partito rivale o allo Stato”, spiega Wikileaks. 

Nella notte del colpo di Stato infatti i principali social erano stati bloccati. Wikileaks ha registrato, comunicandolo sempre attraverso i social, una serie di attacchi DDoS (Distributed denial of service) che secondo il sito sono riferibili alla pubblicazione delle mail dell’Akp e che hanno provocato problemi tecnici. Wikileaks ha anche scritto di essere tutt’ora sotto tali attacchi, presumibilmente da parte di “fazioni del potere statale turco o suoi alleati”.