Tutti a Como contro i pericolosi fascisti mentre gli innocui No-Tav scatenano la guerra
10 Dicembre 2017
Ieri sera alle otto ho visto una breve trasmissione comica. C’era una signorina che leggeva le notizie, e diceva che in Italia c’è un grande pericolo fascista, tanto che la sinistra tutta insieme si era trovata a sfilare a Como, per protesta. Si erano trovati proprio a Como perché qualche giorno fa un pericolosissimo gruppetto di nazisti o fascisti o comunque rappresentanti della cupa onda nera che sta invadendo l’Italia, sono entrati – erano circa una decina – nella sede di una associazione, hanno letto un volantino piuttosto ridicolo contro il “turbocapitalismo” e gli “pseudoclericali” che favoriscono l’immigrazione, e se ne sono andati via mentre i membri dell’associazione pro-migranti gli intimavano (evidentemente in preda al terrore) “vedete di uscire in silenzio”, come a degli scolaretti.
La signorina ha detto che la metà degli italiani è preoccupatissima di questi pericolosissimi fascisti. Ha poi spiegato che il pericolo è così grande che tutta la sinistra intera si è trovata a Como, ma proprio tutta, e che erano circa diecimila (però persino i giornaloni più allineati hanno dovuto scrivere che erano tremila) compresi Renzi, la Camusso e la Boldrini. Certo, se tutta la sinistra in pieno assetto antifascista raccoglie tremila (o anche diecimila) persone, allora la rottamazione a Renzi è riuscita proprio bene.
Poi però, dopo dieci minuti di insistenza sul terribile pericolo fascista che sta preoccupando tutta l’Italia, hanno fatto vedere quelli dei centri sociali che tiravano sassi e bombe carta alla polizia che si difendeva in assetto da guerra. Erano i no-Tav a Nord, e i no-Tap a Sud. Per quelli, invece, non ci sono problemi, si vedeva subito come fossero tranquilli e innocui: non erano vestiti di nero, non si capiva se avevano la testa rasata perché molti erano a volto coperto, e comunque tiravano roba e basta, non leggevano mica quei pericolosissimi volantini anticapitalisti davanti alle telecamere, e mentre scappavano lanciando sassi nessuno poteva dirgli “vedete di non fare rumore, per cortesia”.
Anche la sera prima alla stessa ora c’è stata una trasmissione simile, pure quella divertente. C’era un signore che spiegava che al referendum costituzionale abbiamo votato tutti No perché ce l’hanno detto i russi, ma noi non l’abbiamo mica capito, anche se parlavano in italiano. Gli stessi russi che adesso ci stanno convincendo a votare la destra e i cinque stelle. Sono gli stessi che hanno fatto votare la Brexit agli inglesi (e a loro parlano in inglese) e hanno fatto votare la Le Pen al primo turno delle elezioni francesi (e lì parlavano francese), ma poi i francesi, che sono più intelligenti di noi, hanno capito e hanno votato Macron.
Avevamo capito che la trasmissione poi finisse con i pacchi, quel gioco in cui devi indovinare dove sono i soldi: eravamo sicuri che fosse iniziata una nuova serie, in cui dovevi indovinare il pacco dove sono nascosti i russi. Invece questa seconda parte non c’è stata, peccato.
Quel signore ha anche spiegato che il gioco sporchissimo dei russi ce l’ha spiegato un tale Biden, il vice di quel presidente americano, Obama, che aveva invitato Renzi a cena a casa sua, con un po’ di amici suoi, davanti alle telecamere di tutto il mondo; quello stesso Obama che – lui sì – ci aveva detto la verità, e cioè che dovevamo votare sì al referendum sulla riforma costituzionale. E qui siamo scoppiati tutti a ridere, a casa, ma così a ridere che neanche con Crozza.
Si, queste sere i tiggì sono veramente divertenti.