Tutti contro Boeri, “Paese che non investe su giovani non cresce”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Tutti contro Boeri, “Paese che non investe su giovani non cresce”

24 Ottobre 2016

Pesano le parole del presidente dell’INPS, Tito Boeri, sulla manovra, che farebbe poco e niente per i giovani e molto per chi ha smesso di lavorare, investendo il “grosso delle risorse” sulle pensioni. “Sbaglia”, la replica del ministro del lavoro Poletti, perché questa manovra “guarda al futuro”. Per Boeri la manovra “fa poco” per i giovani, “il grosso delle risorse lo investe sulle pensioni e sull’età immediatamente precedente”, afferma in un video-intervento, sostenendo che “un Paese che smette di investire sui giovani è un Paese che non ha grandi prospettive di crescita”. 

Boeri esprime le proprie perplessità anche sulla quattordicesima (“non è lo strumento più adatto” per aiutare i redditi bassi), e aggiunge: “Bisognerebbe investire molto di più sul lavoro. Un Paese che non investe sul lavoro e continua a investire su chi ha smesso da tempo di lavorare è un Paese che non ha futuro”. Poco dopo la replica di Poletti. Il presidente dell’Inps sbaglia?, gli viene chiesto. “Sì, perché questa manovra guarda al futuro, guarda a due grandi pilastri: crescita e sviluppo economico, industria e innovazione”, risponde il ministro. 

Breve botta e risposta anche con Camusso, tornata a criticare la manovra a partire dal fatto che “non c’è un’idea di investimenti pubblici” e che, ad oggi, ancora “non c’è il testo” della legge di bilancio ma si sta discutendo sulle “slide”. “Senza testo non si può approvare” la manovra, “ma neanche criticare”, replica il ministro. A Boeri ieri ha risposto anche il titolare del Tesoro, Padoan: “Vorrei ricordare al presidente dell’Inps che alcune delle proposte di riforma della previdenza che proprio lui ha presentato nei mesi scorsi avrebbero creato dei problemi importanti di appesantimento della spesa e messo a rischio i conti pubblici”.

“Non sono d’accordo con Boeri, la legge di Bilancio non tiene conto soltanto di chi è in pensione o sta per andarci e non dei giovani: se ci soffermiamo soltanto al capitolo previdenza, l’anticipo pensionistico ha anche l’obiettivo di facilitare il turnover e quindi l’assunzione dei giovani”, scrive sul suo profilo Facebook Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. 

“È incredibile come Tito Boeri continui pervicacemente a fare di tutto tranne che occuparsi dell’Inps di cui è presidente pro tempore. Le sue critiche ai provvedimenti sulla previdenza concordati tra governo e sindacati sono strumentali e palesemente infondate”, l’accusa del segretario confederale della Uil Domenico Proietti, secondo il quale, invece, il pacchetto previdenza, “reintroduce un po’ di equità nel sistema dopo anni di interventi volti a fare cassa sulle spalle dei lavoratori e pensionati”. Per il sindacalista “sarebbe opportuno che Boeri si dedicasse a far funzionare l’Inps che presiede da ormai due anni”. Insomma, visto il fuoco concentrico su Boeri dopo le sue dichiarazioni su giovani e pensioni, l’impressione è che il presidente dell’INPS abbia colto nel segno.