Tutti promossi ma il problema è diventato abolire i voti sotto il 4
28 Gennaio 2023
In Alto Adige, l’assessore Achammer, propone di abolire i voti sotto il 4. Su Vanity Fair, il professor Ianes, ordinario di Pedagogia a Bolzano, dice che i 3 e i 2 sono umilianti. Bisogna eliminarli. Propone una scuola senza brutti voti, con il coach al posto del prof. Racconta di averlo fatto all’università, dividendo gli studenti in “cordate”, cercando di far raggiungere a ognuno “il massimo livello”. “Alla fine, davo 30 a tutti”.
Ines ci tiene a precisare che “non era un 30 politico: era il traguardo dopo un lavoro impegnativo”. Niente esame finale. Il preside di Facoltà “si è fidato, e i risultati sono stati incoraggianti”. Il ministro all’Istruzione e al Merito Valditara ha smorzato la questione, dicendo che “i voti servono solo come indicatori temporanei durante l’anno. Possono essere declinati nella misura più utile allo studente e al docente”. Indicatori del livello raggiunto, dunque.
La sottosegretaria all’Istruzione Frassinetti, pragmaticamente, ha detto di ricordare “tanti 2” nella scuola di qualche decennio fa, “ma nessuno faceva drammi”. ll punto però forse è un altro. Non i brutti voti ma quelli belli. Come dire, la proposta pedagogica del professor Ianes non è così lontana dalla realtà se guardiamo ai dati oltre Bolzano.
Uno studio dell’Osservatorio Talents Venture indica che la Libera Università di Bolzano nell’anno accademico 2016-2017 aveva il 13% dei laureati con 110 e lode. Ma spostandoci nelle grandi università di Roma e del Centrosud, quasi la metà degli studenti, in larga parte nelle specialistiche, prendeva la lode. Nel 2013 in Sicilia e Sardegna secondo dati del Miur elaborati da La Stampa uno studente su due aveva concluso il ciclo universitario con 110 e lode.
Si dirà che servono dati più aggiornati e che sono trascorsi dieci anni. Ma quelle cifre hanno una difficile ricaduta sul mercato del lavoro locale, soprattutto nel mezzogiorno. Per venire al 2022, dati del ministero dell’Istruzione, il 99,9% degli studenti italiani che era stato ammesso all’esame di Stato alle superiori ha superato la prova, come nel 2021. Abolire i voti sotto il 4?
Tutti promossi, scrive il Sole 24 Ore.