Ue abbassa Iva su ebook e digitale, stop “frodi carosello”

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Ue abbassa Iva su ebook e digitale, stop “frodi carosello”

08 Aprile 2016

La Commissione europea vuole riformare l’Iva per tenerla al passo con l’economia digitale e nell’ambito della strategia Ue per il “Single Digital Market” europeo del 2020. La riduzione dell’Iva dovrebbe toccare innanzitutto gli ebook e le riviste digitali, una richiesta arrivata dall’Italia che chiede di equipararla a quella per libri e riviste cartacei. Il sistema Iva attuale in Europa risale ai primi anni Novanta e non è più adeguato alle trasformazioni della economia digitale e mobile.

“L’Iva è una entrata importante per gli Stati, rappresenta il 7% del pil Ue, ma le frodi sottraggono loro 170 miliardi di euro all’anno”, ha spiegato il commissario alla fiscalità Pierre Moscovici. Da qui l’idea di Bruxelles di rafforzare la cooperazione amministrativa tra gli Stati membri, tracciare i versamenti della tassa, trovare nuove forme di riscossione più armonizzate. L’Iva dovrebbe essere prelevata dal Paese di origine della merce, e trasferita a quello di destinazione che continua a fissare anche l’aliquota.

Previste anche azioni contro le cosiddette “frodi carosello”, che avvengono quando una stessa merce viene venduta e ricomprata più volte in più Paesi senza mai versare l’Iva perché le vendite transnazionali sono esentate. Per rendere il meccanismo dell’Iva europeo più flessibile sul tavolo ci sono almeno un paio di proposte: tenere ferma l’aliquota unica al 15%, aggiornando quando serve quella per certi tipi di prodotti, beni e servizi, oppure abolire queste liste puntando a contrastare la concorrenza sleale.

In Europa, Paesi come Irlanda e Gran Bretagna sono esenti dal meccanismo dell’Iva; in futuro, tutti gli Stati potrebbero godere delle stesse esenzioni. “L’annuncio del Commissario Europeo agli affari economici e al fisco Pierre Moscovici di equiparare entro la fine dell’anno l’Iva dei libri digitali con quella dei cartacei  è un’ottima notizia”, ha commentato il ministro Franceschini. “Finalmente dopo la scelta del governo italiano anche per l’Europa un libro è un libro, a prescindere dal formato in cui è pubblicato. Una decisione di buon senso – prosegue il ministro – alla quale si è arrivati grazie al forte impegno in sede Ue del nostro Paese”.

 “Tutta l’Europa può cominciare davvero a dire che #unlibroèunlibro. E’ una svolta molto attesa”, ha commentato Federico Motta, presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie). “L’Europa si avvia verso il riconoscimento ufficiale che un libro è sempre un libro, al di là del supporto”. “#Unlibroèunlibro – ha spiegato Motta parlando della campagna italiana – ha avuto una tale eco da essere poi replicata da iniziative analoghe delle associazioni degli editori francesi (Syndicat national de l’édition, con la campagna #thatisnotabook) e svedesi e da essere sostenuta dalla Federazione degli Editori Europei (FEP). L’obiettivo, dichiarato, era proseguire il lavoro fatto dall’Italia, per convincere, forti del supporto dei lettori europei, gli altri Paesi UE. Bene, oggi possiamo dire che ci stiamo riuscendo”.