UE boccia termine “adesione” nell’allargamento alla Turchia
10 Dicembre 2007
di redazione
Effetto
Sarkozy contro l’allargamento alla Turchia. Nel corso di un Consiglio dei ministri degli Esteri a
Bruxelles, il capo della diplomazia di Parigi, Bernard Kouchner, ha ottenuto di
far sparire dai negoziati la parola “adesione”.
La
posizione di Kouchner è perfettamente in linea con quella del presidente
francese, palesemente ostile ad Ankara. E’ la prima volta che questo accade da
quando sono ufficialmente iniziati i negoziati ufficiali con Ankara. “Il
Consiglio – si legge infatti nel comunicato finale – attende con ansia le
conferenze intergovernative con Turchia
e Croazia più tardi”. Mentre fino ad ora, La formulazione era stata
“negoziati di adesione”.
Se questo può far preoccupare la Turchia,
ancor più preoccupante per Ankara sono le dure critiche al paese governato da
Recep Tayyip Erdogan. “Il Consiglio – si legge nelle conclusioni del
Consiglio – si rammarica per il limitato progresso ottenuto nell’ambito delle
riforme politiche”, anche se i ministri aggiungono di rallegrarsi
“per l’intenzione e il rinnovato impegno del governo turco di continuare
il processo di riforma e di affrontare le lacune esistenti”. Non solo. “Sono necessari – proseguono le
conclusioni approvate dai ministri a Bruxelles – significativi sforzi in altre
aree con la riforma giudiziaria, la lotta contro la corruzione, i diritti delle
minoranze e il rafforzamento dei diritti culturali, delle donne, dei bambini,
dei sindacati e il controllo civile dei militari”.
Infine,
la Turchia viene nuovamente
invitata ad applicare anche alla repubblica greca di Cipro l’estensione del
protocollo di Ankara sull’Unione doganale con l’Ue. “Il Consiglio – si
legge nel documento – nota con rammarico che la Turchia non ha adempiuto al suo obbligo di piena e non
discriminatoria attuazione del protocollo aggiuntivo” e per il fatto che
“non è stato fatto alcun progresso verso la normalizzazione delle
relazioni con la Repubblica di Cipro”.