Ue, lite Renzi-Dijsselbloem sul rigore

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Ue, lite Renzi-Dijsselbloem sul rigore

30 Novembre 2016

L’impostazione della politica fiscale in Europa è ancora oggetto di discussione, dai toni spesso accesi. E’ stato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselboem, a gelare la ‘svolta’ della Commissione europea a favore di una impostazione dei bilanci pubblichi in favore della crescita, con l’indicazione di una “fiscal stance”, cioè di una politica fiscale espansiva nell’ordine di 0,5 punti di Pil: una “manovrona” espansiva di 50 miliardi a livello dell’Unione monetaria.

La proposta della Commissione europea di promuovere la spesa pubblica nei paesi in surplus o in pareggio di bilancio in modo da sostenere l’economia nella zona euro ha provocato una reazione molto netta del Governo italiano e sta provocando in Europa un vivo dibattito.

La replica secca del premier, Matteo Renzi, è arrivata nel corso del Tg2: “Credo che Dijsselbloem non è consapevole di come vanno le cose in Italia” ha affermato Renzi, per poi aggiungere, nel tentativo di fare la voce grossa, che “se l’Europa vuole i soldi italiani deve cominciare a rispettare gli impegni: i leader europei parlino di questo, invece di mettere bocca su cose che non conoscono”.

Il presidente dell’Eurogruppo ha anche notato che nell’esortare i paesi a spendere di più Bruxelles rischia di mettere a rischio la corretta applicazione del Patto. La reazione del ministro non è dissimile da quella del presidente della Bce Mario Draghi.

Per Jeroen Dijssebloem il primo dovere della Commissione è “far rispettare il patto di stabilità” e fra questo compito e la proposta di una ‘svolta’ espansiva puà esserci “qualche tensione”. Difficile dire come andrà la discussione tra i ministri lunedì prossimo. Dijsselbloem ha volutamente ricordato che all’Eurogruppo non c’è solo un ministro, bensì ce ne sono 19. In polemica diretta con il commissario agli affari economici Pierre Moscovici che, presentando la proposta di un’azione espansiva pari allo 0,5% del pil nella zona euro, si era lasciato scappare che la Commissione sta agendo come un ‘ministro’ della zona euro.